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Per quelli della Régie è il momento delle scoperte. Subito dopo la Wind, è ora la volta della Mégane Coupé-Cabriolet, che sarà a sua volta protagonista a Ginevra. Su strada arriverà invece nel corso della primavera.
CINQUINA! La Mégane fa cinquina, almeno a livello di carrozzerie. A completare una gamma già molto articolata arriva l'attesa versione Coupé Cabriolet, una formula che non smette di piacere per la sua grande versatilità e in cui alla Renault mostrano di credere molto. Non è un caso che al Salone di Ginevra, all'ombra del rombo transalpino, siano chiamate a sfilare ben due modelli inediti dotati di tetto a scomparsa: la tascabile Wind e, appunto, la Mégane C-C.
SOTTO VETRO Grazie al suo stile moderno e sportivo, il nuovo modello della Mégane si presta bene a calarsi nei panni della scoperta part-time. Il frontale ripropone pari pari le forme della variante a due volumi, con i fari allungati e le prese d'aria che fanno gioco di squadra per dare un'espressione truce al muso. A meritare però il massimo dell'attenzione è il resto della carrozzeria, che rappresenta in fondo la vera novità. Il principale attore protagonista è chiaramente il padiglione che ha una forma pulita e svelta. Così come già sul modello precedente, è realizzato con un pannello apribile di cristallo, qui da ben 0,47 mq e capace di regalare l'emozione di unaguida en plein air in ogni condizione.
NIENTE SPIFFERI Rispetto al passato, il parabrezza è più corto e si estende meno sopra l'abitacolo. La Renault ci tiene comunque a rassicurare il pilota e i suoi compagni di viaggio. A tenere lontani vortici e spifferi dovrebbero pensare due frangivento, uno fisso, montato dietro i posti posteriori ed efficace fino a 90 km/h, l'altroamovibile e da piazzare come di norma dietro i sedili anteriori quando si viaggia in due. Ripiegare il tetto è un'operazione che richiede 21 secondi e il sacrificio di 206 litri del bagagliaio. Questa rinuncia si fa abbastanza a cuor leggero, visto che si parte da ben 417 litri in configurazione coupé e che anche i 211 litri residui permettono di stivare una quantità decentissima di bagagli. Tra l'altro il vano vanta una soglia ampia e bassa, che semplifica le operazioni di carico e scarico.
S'IRRIGIDISCE Quanto all'abitacolo, la plancia è esattamente la stessa della Mégane berlina, mentre diversi sono i pannelli portiera e i sedili, che hanno i bordi più profilati per trattenere meglio il busto e le gambe nel misto. D'altro canto la Mégane C-C promette grandi così sul fronte della guidabilità. All'anteriore ci sono sospensioni pseudo McPherson e una culla ausiliaria, mentre al posteriore c'è un assale flessibile. Geometrie a parte, basta un dato a dire tutto: con il ricambio generazionale la rigidità torsionale cresce dell'80%. Ok, il vecchio modello forse non era un fulmine di guerra in tal senso ma il salto compiuto è davvero epocale.
DOPPIA FRIZIONE Venendo ai motori, le alternative previste sono tre. A benzina c'è solo il 1.400 turbo TCe 130 cv, mentre i turbodiesel dCi sono due: un 1.5 da 110 cv e un 1.9 da 130 cv. A fare da denominatore comune ci sono il rispetto delle norme Euro 5 e un cambio manuale a sei marce. Il più piccolo dei diesel è però offerto anche con la nuova trasmissione robotizzata a doppia frizione Efficient Dual Clutch, sempre a sei marce. Per il momento non si sa invece ancora nulla in materia di prezzi e allestimenti. Le uniche indiscrezioni riguardano la presenza nella dotazione (di serie o a pagamento) di climatizzatore bizona, fari bixeno adattivi e navigatore Carminat Tom Tom.