Il Gruppo Renault ha deciso di vendere la totalità delle sue azioni in Renault Russia al governo della città di Mosca, e contestualmente di cedere la sua partecipazione in AvtoVAZ (pari al 67,69%, due terzi) al NAMI, l’istituto centrale di ricerca e sviluppo su automobili e motori. AvtoVAZ continuerà a produrre le Lada, e a gestire l’assistenza per le vetture Renault vendute in Russia.
Renault, cedute le attività alla Russia
2,1 MILIARDI DI ASSET In virtù di questa operazione, nei risultati finanziari del primo semestre del 2022 verrà registrato un onere di rettifica (non monetario) di valore pari a quello delle attività cedute (che comprende immobili, impianti, macchinari e quant’altro) dal Gruppo Renault in Russia, pari a 2,195 miliardi di euro. Le attività in Russia verranno quindi de consolidate nel bilancio, e trattate come attività operative cessate.
E SE CAMBIA IDEA? Nell’accordo, siglato nei giorni scorsi e operativo dal 15 maggio, è inserita una clausola per il riacquisto della sua quota di AvtoVAZ, che può essere esercitata entro i prossimi sei anni.
LE DICHIARAZIONI DI DE MEO “Oggi abbiamo preso una decisione difficile, ma necessaria; compiamo una scelta responsabile nei confronti dei nostri 45.000 dipendenti in Russia, preservando al tempo stesso la performance del Gruppo e la possibilità di tornare nel Paese in futuro, in un contesto diverso. Ho fiducia nella capacità del Gruppo Renault di accelerare ulteriormente la sua trasformazione e superare gli obiettivi a medio termine”, ha dichiarato Luca de Meo, CEO del Gruppo Renault.
Renault, cedute le attività alla Russia. Torna il marchio Moskvitch?
RITORNO AL PASSATO Grazie anche alla partecipazione in AvtoVAZ, quello russo rappresentava per Renault il secondo mercato dopo quello europeo, con circa mezzo milione di auto vendute ogni anno. Per quanto riguarda l’immediato futuro, i piani del sindaco di Mosca Sergei Sobyanin sono abbastanza chiari: come ha scritto lui stesso sul suo blog personale, per non lasciare a casa gli operai delle fabbriche Renault, potrebbe far tornare in attività gli impianti per la produzione di automobili (anche elettriche) con marchio Moskvitch, usato durante gli anni dell’URSS.