Può piacere o non piacere, Elon Musk è un personaggio controverso e la qualità delle sue auto non convince tutti, ma Tesla ha dimostrato che investire fin da subito in una infrastruttura di ricarica ad alta velocità è stata la mossa giusta. Non a caso, negli Stati Uniti i produttori stanno facendo a gara a chi passa per primo allo standard NACS, il connettore di ricarica proprietario di Tesla, così da permettere ai loro clienti di sfruttare le colonnine Supercharger.
POTENZA MAX In Europa, dove lo standard utilizzato è il CCS Combo 2, Tesla sta poco alla volta aprendo i suoi Supercharger alle altre case automobilistiche. E dopo le anticipazioni dei mesi scorsi, i primi Supercharger V4 sono arrivati nel Regno Unito, con il look minimalista già visto in Olanda, e con i cavi di ricarica più lunghi dei precedenti Supercharger, e che ora superano i 3 metri di lunghezza. La novità più rilevante, però, sta nel fatto che la potenza massima di ricarica per le auto con architettura a 400 V è di 250 kW, che diventano 350 kW per le auto con architettura a 800 V, come Kia EV6 e Porsche Taycan, mettendosi in concorrenza diretta con le colonnine ad alta potenza di Ionity.
APERTO A TUTTI L’altra grande novità dei Supercharger V4 è il fatto che le colonnine di ricarica sono aperte a tutte le auto elettriche,e non solo le Tesla, che possono continuare a utilizzarlo sfruttando la forte integrazione software tra macchina e impianto di ricarica. Per tutti gli altri è sufficiente staccare la spina, verificare i costi per kWh, e collegarla alla propria vettura; per iniziare la ricarica basta avvicinare la propria carta di credito (o debito) contactless.
E DA NOI? Al momento non abbiamo notizie ufficiali circa l’arrivo dei Supercharger V4 in Italia, ma la politica di Tesla è di ampliare continuamente la sua infrastruttura di ricarica, il che fa sperare in un aggiornamento delle sue colonnine - almeno di quelle nei punti a maggior frequentazione - già nel corso del 2023.