Dalla strada alla pista, dalla pista alla terra battuta. Fino al fondo ad aderenza minima per eccellenza, il ghiaccio. Un giorno, un'automobile da rally a propulsione elettrica non sarà più un'anomalia: Polestar 2 si mette avanti e con una one-off, Polestar 2 Arctic Circle, si cimenta nelle prove generali. Le premesse sono incoraggianti: guarda in video quali piroette...
COLPO D'OCCHIO Per migliorare le prestazioni su superfici irregolari e a basso attrito, rispetto alla Polestar 2 standard la versione Arctic Circle - che non raggiungerà la produzione di serie - riceve ovviamente importanti aggiornamenti meccanici. Ma andiamo con ordine. Esternamente, il prototipo conserva lo stesso design minimalista del modello stradale, con alcune aggiunte ispirate ai rally, tra cui una serie di faretti quad-LED nella parte anteriore, insieme a una piastra paramotore in fibra di carbonio per proteggere il sottoscocca. Esclusiva la livrea in grigio e bianco opaco, mentre le ruote OZ Racing da 19 pollici di colore bianco calzano pneumatici chiodati.
RALLISTA DENTRO All'interno, l'auto monta un paio di sedili avvolgenti Recaro rifiniti in carbonio e oro, mentre nel bagagliaio alloggiano una pala da neve in fibra di carbonio e una cinghia di recupero, nel caso in cui il conducente si allontani un po' troppo dai sentieri battuti.
MOTORI A TUTTA Il progetto base è la versione Long Range di Polestar 2, equipaggiata di Performance Pack. I dati di potenza e coppia dei due motori elettrici sono stati aumentati a 469 CV e 680 Nm (dai 402 CV e 660 Nm originali): ciliegina sulla torta, un nuovo sistema di launch control che non è escluso possa essere poi trasferito sui modelli per il pubblico.
MOLLEGGIATA Ma la chiave delle credenziali rallistiche dell'edizione Arctic Circle è il suo sistema di sospensioni, con molle più morbide del 30%, altezza da terra aumentata di 30 mm, ammortizzatori Ohlins su misura e regolabili in tre direzioni. Aggiunti anche rinforzi anteriori e posteriori per la carrozzeria, sebbene permanga la configurazione standard del freno a quattro pistoncini.
GHIACCIO BOLLENTE Tutte le modifiche sono state sviluppate dall'ingegnere capo del reparto telaistico Polestar Joakim Rydholm, che è anche un pilota di rally esperto. “Volevo divertirmi più del solito con questa vettura, potendo davvero spingerla in termini di prestazioni e maneggevolezza in un ambiente invernale come un lago ghiacciato. L'equilibrio e la prevedibilità - spiega Rydholm - che abbiamo raggiunto con l'altezza da terra rialzata e pneumatici specializzati sono particolarmente evidenti quando si entra in una curva completamente di lato. E strappano un sorriso più grande del solito''. Le ''vecchie'' auto da rally tremano (e non di freddo).