LAND ROVER PENSA A UNA BABY DEFENDER
La nuova Land Rover Defender ha fatto il suo esordio a settembre 2019 ed è da poco entrata a listino in due versioni, a due e quattro porte, per una lunghezza di 4,68 e 5,02 metri, chiamate rispettivamente 90 e 110. Il filo conduttore con il passato non poteva, né doveva, essere spezzato, così in Inghilterra hanno pensato bene di mantenere lo stesso nome, pur nel completo rinnovamento della loro fuoristrada per eccellenza. Auto di grande personalità e contenuti tecnici, ma soprattutto entrambe di grandi dimensioni. Ecco, allora, la decisione di scendere un gradino nelle misure per proporre la Defender 80, un SUV più compatto, fermo restando le qualità su strada ma soprattutto in off-road. Logico pensare a un modello intorno ai 4,4 metri che vada a posizionarsi nel segmento di Jeep Compass, ma anche Jeep Wrangler, se pensiamo alla vocazione off-road. Per il momento non ci sono delle vere e proprie conferme ufficiali da parte della Casa inglese, ma rumors danno quasi certo l’arrivo della ''baby Land'' per il 2022. Giusto il tempo di far affermare sul mercato le sorelle più grandi, ma fatto salvo gli inevitabili ritardi dovuto alla pandemia da Covid-19.
Nuova Land Rover Defender 80: i primi rendering del SUV compatto
MOTORI 3 E 4 CILINDRI TURBO ELETTRIFICATIA quanto pare, la Defender 80 potrebbe sfruttare una piattaforma condivisa con la Casa madre Tata e usata per la Harrier, venduta sul mercato interno. La Defender di accesso alla gamma, si manterrà fedele allo schema con trazione integrale e potrebbe essere equipaggiata con differenti motorizzazioni, a partire dai quattro cilindri turbo della famiglia Ingenium. Ma non è esclusa l’opzione di un tre cilindri, sempre sovralimentato, e anche soluzioni ibride e plug-in con prezzi che si possono ipotizzare intorno ai 30.000 euro. L’inedito SUV compatto potrebbe competere con fuoristrada come Jeep Wrangler e Compass, allargando la gamma verso il basso. Questa sarebbe un’opzione da non sottovalutare per il Gruppo JLR (Jaguar/Land Rover), poiché un modello più abbordabile economicamente potrebbe rivelarsi estremamente popolare per ampliare il bacino d’utenza del marchio britannico. Non resta che attendere sviluppi nei prossimi mesi e, magari, vedere i primi muletti su strada durante i tradizionali collaudi.