AVANTI, C'È POSTO Nuova Giulietta sì, nuova Giulietta no. All'interno di Stellantis c'è posto per tutti, ripete come un mantra il CEO Tavares. C'è posto per Fiat, il socio forte made in Italy, c'è posto - per restare entro i confini ex FCA - per Lancia, già riclassificata come marchio premium (anche se, per ora, solo a tavolino). C'è posto - e ci mancherebbe - per Alfa Romeo, un marchio che anche agli occhi dei parenti acquisiti di PSA è troppo prezioso, per non essere trattato come un figlio. Tanto prezioso che a curarlo in prima persona sarà d'ora in avanti un braccio destro storico di Tavares come Jean Philippe Imparato, francese ma con l'Italia nel cuore (una breve parentesi, dal 2008 al 2010, come direttore della filiale italica di Citroen). In seguito alla finalizzazione dell'accordo tra PSA e FCA, l'ipotesi di un ritorno in grande stile di Giulietta ha preso slancio. Ma su quali basi si fondano, le indiscrezioni?
TU CHIAMALE, SE VUOI, SINERGIE Da una parte, l'ampia disponibilità di materiale meccanico e tecnologico sugli scaffali dei magazzini PSA farebbe, del progetto di una Giulietta di nuova generazione, un progetto - tecnicamente parlando - piuttosto semplice. Come già si chiacchierava i mesi scorsi, l'agenda sarebbe la seguente: i francesi condividono la piattaforma EMP2, la stessa attorno alla quale sta nascendo nuova Peugeot 308 e sulla quale poggerà anche nuova Opel Astra. E il Centro stile Alfa Romeo, libero di confezionare a piacimento il design esterno e interno. Qualità ricercata e immagine sportiva, insieme a una fascia di prezzo superiore, farebbero sì che Giulietta non debba pestarsi i piedi con le altre compatte di segmento C del Gruppo. Ma c'è un però. Un però, di cui la foto sotto.
Alfa Romeo Tonale concept
I CONTI NON TORNANO La categoria delle berline a due volumi di misura media non sta attraversando esattamente un magic moment: ne sia esempio Golf, che soffre la concorrenza interna di T-Roc e di T-Cross. E a proposito di SUV compatti: ancor prima che FCA e PSA iniziassero a corteggiarsi a vicenda, Alfa Romeo investiva su Tonale, cioè proprio il modello che nelle intenzioni avrebbe rimpiazzato - senza farla rimpiangere - Giulietta stessa. E per il quale verrebbe sfruttata la piattaforma cosiddetta Small US Wide, cioè la stessa di Jeep Compass (e di Jeep Renegade e Fiat 500X, sebbene di lunghezza maggiore). Ora: all'apparenza insostenibile, per un Costruttore come Alfa, la coesistenza di due prodotti della stessa fascia (benché declinati su due configurazioni differenti), anche se alle spalle c'è un colosso multinazionale. E tra Tonale e nuova Giulietta, indovinate chi dovrebbe fare le valigie?
DUE (SUV) CONTRO UNO Senza contare che lo stabilimento FCA di Tychy è già stato individuato da Stellantis per la futura produzione di un terzetto di modelli, due dei quali sicuramente del genere crossover di segmento B, uno dei quali a marchio Alfa Romeo. Più precisamente, lo stabilimento modello dove tuttora nascono Fiat 500 e Lancia Ypsilon verrà colonizzato dalle linee di montaggio PSA, e sfornerà la prima auto del Biscione a dover chiedere, una volta attraversata mezza Europa, la cittadinanza italiana, essendo il primo in oltre un secolo di storia costruito fuori da confini nazionali. In conclusione: c'è Tonale in rampa di lancio, c'è Alfa Romeo Brennero (o chi per lui) che ha la strada spianata. Tra i due SUV compatti, Giulietta non gode, fine delle trasmissioni. Se poi Stellantis smentirà coi fatti queste proiezioni (secche, ma ispirate dal buon senso), sarà solo una piacevole sorpresa.