Non accenna a migliorare la situazione in Ucraina, dopo l’invasione della Russia dello scorso 24 febbraio, tutt’altro. Una guerra destinata ad avere grosse ripercussioni anche nel mondo dell’automobile: da un lato, lo spettro della nazionalizzazione delle fabbriche situate in Russia, dall’altro l’acuirsi della crisi delle materie prime. Con impatti sul mercato che non è ancora possibile prevedere.
LA RISPOSTA DELLE CASE Nel frattempo, le case si organizzano come possono: Elon Musk, CEO di Tesla, sta mandando parabole di Starlink, la rete satellitare di Space Xper garantire connettività internet - e quindi accesso alle informazioni - alla popolazione civile. Stellantis, dal canto suo, ha istituito un fondo a sostegno della popolazione civile e dei suoi dipendenti in Ucraina.
Nissan istituisce un fondo a sostegno della popolazione civile in Ucraina
IN CAMPO ANCHE NISSAN Lo stesso ha appena fatto anche Nissan, che ha stanziato un fondo di 2,5 milioni di dollari, chiamato Nissan Cares, a sostegno della popolazione ucraina colpita dalla guerra. Un milione di euro sarà destinato alla Croce Rossa e ad altre organizzazioni non profit, per sostenere le attività di emergenza sanitaria e per altre forniture essenziali. I restanti 1,5 milioni di euro andranno invece ai dipendenti Nissan e alle loro famiglie in Ucraina, per coprire i costi di trasferimento, per sostentamento agli sfollati, per spese mediche e assistenza speciale per i bambini. Al fondo potranno contribuire direttamente tutti i dipendenti Nissan e i partner della casa di Yokohama.
Nissan istituisce un fondo a sostegno della popolazione civile in Ucraina
STOP ALLA RUSSIA Oltre allo stanziamento dei fondi, Nissan ha sospeso le esportazioni dei propri veicoli in Russia, e nei prossimi giorni chiuderà la produzione presso lo stabilimento di San Pietroburgo, come hanno già fatto altre case, da Volkswagen a Stellantis, passando per Renault e Toyota.