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Concept car:

Nissan NV200


Avatar di Luca Cereda, il 26/10/07

17 anni fa - Dalle nicchie alle auto su misura.

Dalle nicchie alle auto su misura. Non più auto per una clientela tipo, ma per un cliente in particolare, con nome, cognome e professione. In questo caso è un biologo marino di fama internazionale a cui Nissan ha allestito un Van adatto alle sue particolarissime esigenze. E forse a quelle di altri biologi marini. Ma è solo l'inizio: la formula NV200 potrebbe adattarsi anche per geologi, veterinari, meccanici, e chi più ne ha più ne metta.

PER UNO, NESSUNO, CENTOMILA? Non un cliente, ma "il cliente". Una concept car ha sempre un target dal profilo ben definito, ma stavolta Nissan sembra aver puntato il mirino riducendo al minimo l'angolazione. Il destinatario della NV200, infatti, ha un nome e cognome, Alex Mustard, e una professione per pochi: il biologo marino. Ve lo vedete un biologo marino che va a fare le immersioni con un van da prestinaio o da muratore? La Nissan di sicuro no, e per lui, e quelli come lui, ha concepito un veicolo che esce dagli schemi, capace di soddisfare esigenze d'immagine, di praticità, di confort e funzionalità. Per portarsi l'ufficio in giro, con tutti i confort della casa.

ROBA DA PROFESSIONISTI Al biologo marino servono tante cose: dall'attrezzatura per le immersioni allo scooter subacqueo, passando per la macchina fotografica e le pinne, ma anche un computer, un ricambio di abiti asciutti, cibo, acqua e un letto. Dove metterle? Soprattutto come farcele stare tutte in un veicolo commerciale, non in un motorhome? Neanche il tempo di pensare alla risposta, ed ecco l'unità posteriore del van scorrere fuori in blocco, per facilitare l'accesso ai vari scomparti, molto capienti, dove sono riposti gli oggetti (scooter compreso). Il meccanismo di estensione è manuale, facilitato da meccanismi idraulici; una volta fuori, l'unità poggia su due gambe "a scomparsa" integrate.

DAL FONDALE ALLA SCRIVANIA Estratta l'unità posteriore,lo spazio interno si trasforma in un ufficio mobile. Il sedile passeggero ruota lungo una curva per posizionarsi di fronte a una consolle per computer con due monitor integrati nella parete, dove Alex mette a punto l'editing foto scattate. Sul lato opposto, una lavagnetta magnetica appesa e tre vani portaoggetti nelle porte. La luce, invece, penetra da un finestrino laterale posto sopra i due monitor e da un'ampia cupola di vetro ricavata nel soffitto, che può essere schermato per evitare il surriscaldamento.

DAL GUARDAROBA ALLA CANADESE Sul lato interno, l'unità estendibile è attrezzata con uno spazio "guardaroba", un mini-frigo, un lavandino ribaltabile e il kit di pronto soccorso. Due serbatoi esterni raccolgono l'acqua per la doccia, alimentata, come il computer, il frigo, e tutti gli altri dispositivi elettrici, da un generatore interno a pannelli solari (installati sul tetto dell'unità estensibile). Sotto la portieradel guidatore, ad apertura tradizionale, è nascosta una tenda a due posti, raggiungibile dall'esterno del veicolo; l'accesso allo spazio di lavoro, invece, avviene dal portellone scorrevole lato passeggero.

GUARDA IL MONDO DA UN OBLO' L'abitacolo è circoscritto da un pannello di vetro ondulato che diffonde all'interno una luce soffusa, ricreando l'effetto subacqueo del fondale. Qui, gli intenti di coniugare forme eleganti a soluzioni pratiche si realizzano compiutamente: i sedili con telaio in alluminio sono rivestiti di un materiale lavabile e antiscivolo; al posto del retrovisore, inutile in un van, c'è un piccolo schermo a colori dove vengono proiettate le immagini della telecamera posteriore, azionate dal dispositivo di assistenza al parcheggio. I rimandi al mondo sottomarino ritornano in altri particolari estetici della NV200. Basta guardare i cerchi in lega, veri e propri octopus a sei braccia che stringono una ruota dai battistrada "a ventose"; alle creature marine è ispirata anche la nervatura traslucida dell'avvolgente griglia anteriore.

CONCEPT VERSATILE L'obiezione sorge spontanea: quanti Alex Mustard ci sono?. Il problema vero è capire quanti potrebbero avere le stesse esigenze professionali. Che il concept sia molto ad personam è innegabile. Ma l'idea, ovvero il principio dell'unità estensibile,si apre ad applicazioni e utenze variegate: biblioteche mobili, fruttivendoli ambulanti, fiorai e, perché no, addirittura ambulanze. Insomma, un capriccio molto estroso, sì, ma fino ad un certo punto. Se si va oltre la meraviglia e la stravaganza del primo approccio, si scopre una geniale rivoluzione automobilistica. Purtroppo, non a portata di tutti.


Pubblicato da Luca Cereda, 26/10/2007
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