All'inizio degli Anni 90, la Nissan ha saputo stupire tutti presentando la Micra, una "piccola" in grado di offrire un livello di comfort e un'immagine che le hanno fatto immediatamente guadagnare l'appellativo di "piccola grande ammiraglia". Con il passare degli anni, poi, la giapponesina ha saputo farsi onore riuscendo a sedurre signore, manager e giovani in tutto il mondo, fino a fregiarsi del titolo di prima auto giapponese a essere eletta auto dell'anno in Europa nel 1993.
Certo, gli anni passano e anche le star invecchiano, ma per fortuna i designer della Nissan sono pronti a reagire al pensionamento della cara "vecchia" Micra con una concept che anticipa in tutto e per tutto le linee dell'erede. Destinata a vedere la luce solo nel 2003, la mm.e (questo il nome scelto per il prototipo), non è però una pura esercitazione stilistica destinata a rimanere una show car, ma sembra proprio che sia concretamente destinata a sbocciare nella futura Micra.
Attenzione dunque alle forme della mm.e, perché si tratta realmente di una finestra sul futuro di casa Nissan. Ecco allora un'occhiata più da vicino. Il nome, innanzitutto, non è stato scelto a caso e riassume l'essenza stessa del progetto. La sigla mm.e (Maximun, Minimum, Europe), infatti, significa che la nuova concept è stata progettata tenendo ben presenti le esigenze del mercato europeo e punta a massimizzare lo spazio disponibile pur mantenendo minimi gli ingombri esterni.
Il risultato è una compatta tre porte dalle forme tondeggianti che ispira immediatamente la stessa simpatia della sua antenata, ma che abbandona il look da fumetto per sfoggiare un design decisamente più sofisticato. Passo lungo, silhouette arcuata e sbalzi ridotti, contribuiscono a creare un piacevole "effetto uovo" che trasmette una rassicurante sensazione di protezione ai passeggeri e aiuta sensibilmente ad aumentare la volumetria interna.
Ma la mm.e non si accontenta di abbagliare tutti con la sua linea e si fregia anche di alcune soluzioni che, se saranno mantenute nel modello di serie, non mancheranno di attirare l'attenzione. Si tratta di dettagli come le maniglie delle porte in alluminio satinato, i cerchi da 16 pollici, l'illuminazione dei fari con tecnologia a LED e gli indicatori di direzione integrati negli specchietti retrovisori. Sarà un caso, ma quest'ultima soluzione è da tempo un segno distintivo di una certa produzione di Stoccarda e in passato, la Micra è stata spesso paragonata a una "piccola Mercedes".
Per quanto riguarda gli interni, invece, alcune delle soluzioni adottate a bordo della concept mm.e sembrano francamente irrealizzabili. La plancia, ad esempio, sfoggia una pulizia di forme esemplare e un minimalismo che fa onore alla migliore tradizione giapponese (pochi comandi e niente affollamento di tasti inutili), ma bisogna vedere se l'enorme display a cristalli liquidi incastonato al centro della plancia verrà mantenuto.
Quest'ultimo, infatti, racchiude praticamente tutte le funzioni di navigazione, comunicazione e audio, viene comandato attraverso un sistema di selezione e conferma a due pulsanti posizionato sul volante e può accogliere due schede di memoria flash per PC in cui è possibile scaricare i propri dati personali (agenda telefonica, file MP3, ecc). Anche il sistema di navigazione stesso non ricorre né al tradizionale Cd-Rom, né al più innovativo DVD, ma sfrutta la rete di telefonia mobile di terza generazione per scaricare in tempo reale le mappe complete di tutte le informazioni sul traffico in quel momento. Una soluzione affascinante, ma ancora riservata all'Enterprise.