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Nel Signum di Opel


Avatar Redazionale, il 13/09/01

23 anni fa -

Utilitarie che si trasformano in pick-up, berline che nascondono una roadster, cabrio con velleità da monovolume. Ormai la strada del design è questa, bisogna adeguarsi. Anche la Casa di Rüsselsheim, finora non avvezza a questo tipo di trasformismo, cede e presenta la sua bella concept, una due volumi un po' station e un po' coupé, elegante fuori e sorprendente dentro.

A guardarla l’impressione è di trovarsi di fronte a un’auto pronta per la produzione, una due volumi di ultima generazione, certo molto curata nei particolari e più lunga della media (4,64 m), ma "normale". Come la nuova Corsa, la Signum ha la piegatura sul centro del cofano motore. A mettere in evidenza il suo carattere aggressivo c’è giusto il muso (massiccio come ogni GM che si rispetti), coi gruppi ottici trapezoidali e la griglia dalle ampie prese d’aria, elementi che ricordano la sorella più estroversa, la Speedster.

Alla Opel insistono nell’evidenziare l’aspetto da coupè che, per la verità, è tutt’altro che palese: ma a cercare col lanternino, qualche somiglianza si può intravedere nelle fiancate tese e nei deflettori poco ampi. Coupè o no, i particolari accattivanti non mancano davvero: il passo lungo (2,83 m) ed il ridotto sbalzo posteriore donano alla Signum importanza e ne esaltano la pulizia delle linee, mentre i cerchi da 19", sottolineati dagli archi passaruota mandano un messaggio chiaro: "attenzione, è meglio non provocarmi".

Sotto il grande tetto vetrato (che sta ormai diventando una moda) i passeggeri anteriori stanno comodi e soprattutto si godono le coccole hi-tech che l’abitacolo offre loro. Quando ci si accinge a entrare, i sedili ruotano automaticamente verso chi deve prendere posto, e il volante, che è progettato come i comandi di un aereo, si avvicina al guidatore.

Oltre ad un display personale del guidatore, dove sono mostrate informazioni sul funzionamento della vettura e sommarie indicazioni stradali, per fornire dati più dettagliati è disponibile lo schermo da 7" inserito nella consolle centrale.

Il passeggero anteriore, comunque, non ha davvero nulla da invidiare a chi gli sta di fianco, dato che dispone di un computer con accesso ad Internet, utilizzabile attraverso una tastiera a raggi infrarossi. Il tutto, quando non è utilizzato, si ripiega e scompare nella strumentazione. I passeggeri posteriori si dovranno invece accontentare di due lettori DVD con cuffie e particolari occhiali per vedere film ad alta qualità di risoluzione.

Con queste meraviglie tecnologiche ecco che la famiglia Rossi si trasforma nell’equipaggio dell’Enterprise, ma la Signum non sta molto indietro all’Astronave di Star Treck nemmeno in quanto a prestazioni. Sotto il suo cofano profilato trova infatti alloggiamento un nuovo propulsore in alluminio di produzione U.S.A., il Global XV8, da 4.300 cc. L’otto cilindri, progettato dalla GM Powertrain è una vera bomba capace di 300 cv e 400 Nm di coppia, e spingerà la Signum a 250 chilometri orari limitati elettronicamente.


Pubblicato da Fabio Cormio, 13/09/2001
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