Mentre da noi è finita nel dimenticatoio, Oltreoceano la Eclipse continua a fare strage di cuori. E ora si rifà il look ispirandosi alla Concept-E, pronta a vivere una nuova, ennesima giovinezza. Che sia il preludio a un suo ritorno in Europa?
PATRIA ADOTTIVA Anche se in Italia manca ormai da tempo, nel resto del mondo l'Eclipse non ha mai smesso di calcare le strade e ora la Mitsubishi si appresta a darle una bella rinfrescata. La nuova serie ha fatto il debutto sulla passerella di Detroit. Una scelta tutt'altro che casuale, visto che gli States rappresentano la patria adottiva di questa coupè giapponese, oltre che uno tra i mercati principali. E' invece ancora presto per dire se questa nuova edizione della Eclipse segnerà anche il suo ritorno nel nostro Paese.
TEORIA E PRATICA Così come ampiamente previsto, la nuova Eclipse si ispira alla Concept-E che lo scorso anno aveva tenuto banco sempre tra i padiglioni del Michigan, anche se tra il primo schizzo circolato allora e le forme oggi destinate alla produzione le differenze non sono poche. Il risultato è soprattutto una linea meno muscolosa e massiccia, decisamente più soft e più sobria.
MENTO SFUGGENTE Il principale elemento distintivo della nuova Eclipse resta comunque la posizione avanzata dell'abitacolo. Il parabrezza e i suoi montanti incombono su un frontale arrotondato, corto e sfuggente. Nella parte bassa si apre un'ampia presa d'aria rettangolare affiancata dai fendinebbia, che sono inseriti entro incavi di dimensioni enormi rispetto a quelle del proiettore che vi è ospitato.
COSA FACCIO, LASCIO? I designer della Mitsubishi sono stati abbondanti anche con i parafanghi e i passaruota, che con i loro archi segnano in modo netto la fiancata. La linea di cintura ha un taglio marcatamente obliquo. Ciò contribuisce a dare un'aria ancor più imponente alla coda, a sua volta priva di spigoli e levigatissima se si eccettua la presenza di un piccolo spoiler che fa da trait-d'-union tra le due luci.
SEPARATI IN CASA L'abitacolo ha a prima vista un'impostazione altrettanto sportiva, con sedili profilatissimi e un tunnel centrale molto pronunciato, che separa per bene il pilota dal suo secondo. Non tutto però rispetta le attese. La strumentazione, in particolare, ha un aspetto un po' cheap per l'indole della Eclipse. La presenza di una carenatura e di cornicette cromate per i vari indicatori migliora il colpo d'occhio ma non può certo ribaltare tale giudizio.
HA DUE VOLTI La gamma Eclipse si compone di due versioni, la GS e la GT. La prima dispone di un motore 2.4 a quattro cilindri abbinato a un cambio manuale a cinque marce o un automatico a quattro rapporti. La potenza massima è di 165 CV a 6.000 giri, mentre la coppia massima è di 220 Nm. La GT strizza invece l'occhio a chi ha il piede più pesante con il cuore V6 da 3,8 litri che eroga 260 CV a 5750 giri e con 352 Nm di coppia. In questo caso crescono anche le marce, che diventano sei per il cambio manuale e cinque per quello automatico.
MEGLIO ESAGERARE Proprio questa dovrebbe essere alla fine dei conti la versione più equilibrata. Lunga 457 cm, larga 184 e alta 136, la Eclipse non ha un fisico da libellula e, se spremuta a fondo, la GS potrebbe rivelarsi un po' avara di emozioni. Meglio allora avere sotto il cofano qualche ronzino in più, anche perché, visto il raffinato retrotreno multilink, questa Mitsubishi dovrebbe avere le carte in regola per gestire anche potenze rilevanti.