Un domani potrebbe arrivare una Mini ancora più... mini. Lo svela il prototipo Mini Rocketman concept, che, con una lunghezza di soli 342 cm e un abitacolo 3 + 1, torna alle origini della capostipite disegnata da Alec Issigonis.
PASSATO, PRESENTE E FUTURO Il futuro? Sarà legato al passato, più che mai! Un’affermazione del genere potrebbe sembrare un controsenso per tanti ma non lo è certo per Mini, che ha costruito la sua fortuna su una furba rivisitazione della storica citycar realizzata oltre mezzo secolo fa da Alec Issigonis. E ora, al Salone di Ginevra, sarà esposto un prototipo, la Mini Rocketman concept, pensato per la mobilità, soprattutto urbana, ancor più aderente al progetto originario. Pensarlo come un semplice esercizio di stile vorrebbe dire sottovalutarlo, perché da una sua costola potrebbe nascere un’ulteriore variante della poliedrica Mini.
LE DIMENSIONI CONTANO L’elemento di novità (o di continuità, è una questione di punti di vista) più evidente sono le dimensioni compatte della carrozzeria. La Mini attuale è infatti lunga 372 cm mentre la Mini Rocketman concept ha una lunghezza di 342 cm, più vicina quindi ai 303 cm della prima generazione del 1959. In così poco spazio la Rocketman promette però grandi cose dal punto di vista dell’accessibilità e dell’abitabilità, oltre che della versatilità d’impiego.
LA TRASFORMISTA Costruita attorno a uno spaceframe in carbonio, lasciato in molti punti vezzosamente a vista, la Mini Rocketman concept ha come asso nella manica una carrozzeria che si apre un po’ come se fosse un transformer, permettendo cose impensabili per un’auto tradizionale. Le grandi porte sono montate per esempio su cardini snodati e consentono di salire e scendere disinvoltamente anche quando non c’è spazio per spalancarle. Il portellone è invece sdoppiato, con una parte che si solleva assieme a una porzione del tetto e una specie di cassetto che può essere invece estratto per 35 cm dalla coda. Il suo piano ha tra l’altro un’apertura passante, che permette anche di trasportare oggetti lunghi in posizione verticale (vedere la gallery per credere).
UNA FACCIA, UNA RAZZA Da un punto di vista dell’immagine, la Mini Rocketman concept non ha certo bisogno di un test del Dna per svelare la sua appartenenza alla gamma Mini. Il muso ha un family feeling evidente con le sorelle, rispetto alle quali ha addirittura uno sguardo ancor più stralunato e fari più pallati. Le loro dimensioni sono infatti identiche a quelle dei modelli di serie, nonostante qui tutto il frontale abbia dimensioni più contenute. Anche la coda subisce una della sforbiciata, con lo sbalzo posteriore ridotto ai minimi termini, mentre la fiancata sfoggia un taglio a cuneo che dà un’idea di sportività.
TRE PIU’ UNO Sotto un tetto di cristallo all’interno del quale sono inseriti elementi luminosi che formano la bandiera Union Jack, l’abitacolo ha una configurazione a tre posti più uno. I due sedili anteriori e quello dietro al passeggero sono regolabili in senso longitudinale, così come anche la plancia. Dietro al pilota c’è invece una panchetta che di solito funge da piano di carico ma che all’occorrenza può essere trasformata in uno strapuntino capace di accogliere una quarta persona per brevi tratti. Quando qualcuno occupa la zona posteriore, chiaramente, chi siede davanti deve sacrificarsi un po’ e avanzare la sua posizione, portando anche la plancia a ridosso del parabrezza.
GIRA LA PALLA Parlando di plancia, un altro elemento che fa da ritornello con la gamma Mini è il grande strumento circolare che troneggia al centro. Molte informazioni sono comunque presenti anche in un piccolo cockpit dietro il volante. Il design interno è minimalista, con arredi acqua e sapone e quasi tutti i comandi accentrati sul volante multifunzione, che ospita anche una trackball che consente di navigare nei vari menù del computer di bordo con estrema facilità e senza spostare le mani dalla corona. E come su tutte le concept di ultima generazione che si rispettino, anche la Mini Rocketman concept offre la possibilità di collegarsi a internet e di far dialogare l’elettronica di bordo con un personal computer