Mille chilometri con un MINIpieno. La magia del diesel, dopo aver toccato superammiraglie, sportive e scoperte, raggiunge anche la Mini.
Multietnica. La Mini è sempre più un esempio di multietnia dell’auto: ha origini e immagine assolutamente britanniche, appartiene a un casato germanico e ora monta anche un cuore giapponese. È il piccolo diesel common rail 1.4 litri sviluppato in collaborazione con Toyota e adattato allo spirito Mini.
Testata e basamento in alluminio, due valvole per cilindro, emissioni Euro 3 per 75 cavalli (55kW) e 180Nm a 2000 giri con 2/3 della coppia disponibile già a 1500 giri. Abbinato al cambio a sei rapporti della Cooper S consente alla Mini D di raggiungere i 165 km/h in sesta e scattare da ferma fino a 100 km/h in 13,8 secondi. I consumi medi dichiarati sono nell’ordine dei 20 km/litro.
Disponibile per l’allestimento One, la Mini a gasolio si riconosce, oltre che per la D sulla coda, per le prese d’aria più grandi (per raffreddare l’intercooler) nello spoiler anteriore e per i fascioni laterali aerodinamici rubati alla Cooper S. Di serie la Mini D monta cerchi in acciaio da 15´´ con pneumatici 175/65 R 15 e adotta il look della Mini One, con tetto e paraurti in tinta con la carrozzeria mentre gli specchi, la calandra e la maniglia del portellone sono neri. Grigio, per i sedili, e antracite, per la plancia, sono i colori per gli interni.
La dotazione elettronica di serie è piuttosto completa, con quattro freni a disco corredati di Abs a quattro canali con Ebd (ripartitore di frenata) e Cbc (Cornering Brake Control, per il controllo delle frenate in curva), controllo di trazione e di stabilità Asc+T. La dotazione di sicurezza prevede airbag anteriori e laterali.
Novità Mini al Salone di Ginevra 2003, la Mini D è disponibile dalla fine di maggio.