La Mini passa dal chirurgo e si rinnova. C'è ancora qualche striscia di nastro adesivo da staccare, ma di lei si sa quasi tutto: più giovane fuori, tutta nuova sotto pelle. Per continuare a piacere. Il debutto al Salone di Parigi in settembre.
EVOLUZIONISTA I passaggi dell'evoluzione non sempre segnano grandi stacchi. Il revival Mini, acclamato dal 2001, si rinnova. Sembra uguale, ai profani, invece è tutta o quasi diversa sotto pelle e cambia rimanendo fedele a se stessa, feeling di guida compreso. A settembre verrà data in pasto ai giornalisti, subito dopo agli estimatori, di certo numerosi.
SI FA DESIDERARE Come tutte le vere dive, non possono fare un passo in clinica a farsi tirare un po' gli occhi e ad alzarsi i particolari giusti...che subito qualche fotografo impertinente rovina la sorpresa.In realtà la strategia BMW di creare rumore attorno alla Mini prevede questo gioco di piccole anteprime. Le foto, al di là del vedo non ti vedo limitato a qualche nastro adesivo attorno a pochi particolari, parlano chiaro. La Mini rimane fedele a se stessa nel look. Pur evolvendo in dimensioni, portamento e molti particolari. Del resto cambiare troppo una linea che ha decretato il successo del progetto revival sarebbe stata pura follia.
TROVA LE DIFFERENZE Dal punto di vista dello stile bisogna aguzzare gli occhi. Solo allora le differenze diventano importanti. E si capisce che il cambiamento non è di quelli vistosi, se non per gli appassionati, che saranno in grado di cogliere autentiche rivoluzioni. Un po' come i motociclisti impallinati, che basta cambiare una forcella e modificare di due gradi l'inclinazione del cupolino per spostarne le certezze.
TIPICAMENTE MINI Lo dice il nome e basta la parola. È una Mini. Anche questa nuova versione conserva i tratti somatici che hanno creato il genere. Le dimensioni, che venivano annunciate in drastica crescita sono invece tutto sommato nella norma. La piccola cresce di 60 mm in lunghezza, roba da poco quindi. Ma, a sentire le dichiarazioni della Casa, bastano, insieme ad un più attento e accurato studio degli interni, a rendere meglio vivibile l'auto. Speriamo che sia così, perché se c'era un punto debole era proprio quello. La Mini è la Mini. E meno male che almeno lei non si è messa in testa di fare la media. Rimarranno forse dei limiti al momento di caricare le valigie o di stiparci quattro persone, ma nel misto stretto non dovrebbe aver perso il dna originale.
COFANO ALTO Con un design dipinto attorno alle ruote, quello che sembra diverso sono alcune proporzioni. Per esempio, il muso anteriore è lievemente più alto e imponente, facendo il paragone con la campionessa uscente. Effetto delle normative a protezione dei pedoni? Anche i fari, seppur tondi e alle estremità dei parafanghi come d'ordinanza, sono leggermente ingrassati, nonostante siano ancora mascherati alla vista dal nastro colorato, e lasciano intuire uno strabismo di venere non esagerato ma comunque evidente. L'effetto finale è molto affusolato e forse meno grintoso di prima.
ESAGONALEIngrandita anche la mascherina, che richiama in un continuo gioco di citazioni la classica forma esagonale che furoreggiava sull'originale creatura di Issigonis. Dalle foto che abbiamo disposizione rimane anche la bocca supplementare, distinzione funzionale riservata alla Cooper degna di questo nome, la "S". Nuovo pure il paraurti anteriore, con i fendinebbia che sembrano spostati di qualche centimetro verso l'esterno e anche più in basso, verso l'asfalto.
CODOLINI E CERCHIRimangono i codolini supplementari in plastica, che ospiteranno i cerchi disponibili, tra serie e opzione, nelle più disparate misure. Anche questa una citazione dei tempi che furono che la Mini non vuole perdere. L'equipaggiamento di serie della Cooper prevede dei 175/65 R 15 a sezione ribassata. Per la S ci sono dei 195/65 R 16. A richiesta i 205/45 R 17. A partire dai 16 pollici ci sono i runflat. Inoltreè previsto, i distratti ringraziano, l'indicatore per l'abbassamento della pressione.
NUOVI AMBIENTI Anche dentro l'abitacolo, fatto salvo il feeling originario, si annunciano nuove raffinatezze. Oltre al tradizionale cockpit con strumenti centrali, il vero asso nella manica dovrebbe essere un più accurato sfruttamento degli spazi unito al design "salvaspazio". La consolle centrale leggermente più stretta, le bocchette d'aerazione posizionate all'estremità della plancia, tutto è stato rivisto per evitare effetti claustrofobici.
NUOVI PARTICOLARI Qualche tocco di novità anche dalla ripetizione di alcuni comandi, prima presenti solo sulla consolle centrale, ora ridondanti anche sul padiglione, mentre la chiave elettronica ha consentito l'ingresso in campo di un bel pulsante per l'accensione e lo spegnimento del motore. Poteva non averlo la Mini? Personalizzazioni sportive e giochi di cromature sulle bocchette completano il quadro.
CAMBIA TANTO SOTTO Tralasciando le apparenze, ci sarà tempo per ammirarle e valutarle con calma, buttiamoci dove c'è la vera ciccia. Ovvero sotto il vestito. E bisogna rendere onore a BMW. Potevano dare una rinfrescatina all'esterno e farla finita. Invece sono intervenuti dove serviva e dove costa di più: motori e cambi. Invertito quindi il tradizionale trend, che vede le auto nuove ereditare i motori dei modelli che sostituiscono, per poi cambiarli nel restyling di mezza vita. Strategia furba che consente alle Case di diluire gli investimenti e mantenere caldo l'interesse sul modello. No, la Mini cambia tanto sottopelle e va per la sua strada. Che BMW abbia voluto rispondere alle perplessità di qualche nasino fino?
FATTI NON PAROLE Fatto sta che gli argomenti per parlare di nuova Mini ci sono davvero. A partire dai motori la rivoluzione è totale e fa sperare in un passo in avanti netto e deciso. Con la versione precedente si sapeva che a guidare le scelte sarebbe stata l'estetica, non certo il motore. Oggi forse le cose sono cambiate. Per Cooper e CooperS cilindrata unica: 1,6 litri. Fedeli alla filosofia del downsizing, tanti cavalli con cilindrate piccole, in BMW non si sono fatti prendere la mano. Ma i motori sono tutti nuovi e oltre al lieve aumento di potenza (120 cavalli e 175 per la S) le primizie tecniche sono molte. Addio quindi alle vecchie unità, e spazio a tecnologia ripresa dalla banca BMW: dal Valvetronic all'iniezione diretta.Dal risparmio energetico all'overboost.
COOPERPer la Cooper, la cavalleria aumenta di 5 cavalli, ma non è questo il punto. Il propulsore, tutto in alluminio, testata e basamento, si caratterizza per una coppia di 160 Nm a 4200 (ma 140 sono già disponibili a 2000) giri e una potenza massima di 120 cavalli a 6000 giri. Lasciando intuire velleità sportive visto il regime relativamente alto del picco di potenza massima. L'1.6 aspirato è dotato della soluzione Valvetronic, brevetto BMW, per assicurare alzata e apertura delle valvole, comandate elettricamente per rispondere alle esigenze del momento del pilota, o meglio del suo piede. E promette, rispetto alla versione precedente, una maggiore piacevolezza di guidae consumi ridotti fino al 20%. Il nuovo propulsore presenta, in comune con il gemello turbocompresso, alcune vere e proprie "primizie di stagione".
POMPE REGOLATE Le pompe dell'olio e dell'acqua a flusso regolato assicurano, a parità di funzionamento, un buon risparmio energetico. In poche parole, l'olio messo in circolo è solo quello che serve in quel momento al motore. Mentre la pompa dell'acqua lavora solo quando è necessario raffreddare il motore e non sempre e comunque. Risultato: maggiore rapidità nel raggiungere la temperatura d'esercizio, minore assorbimento di energia,meno consumi e meno emissioni. Poca roba, d'accordo, la scheda tecnica parla di 1,25 kw in meno di assorbimento e un punto percentuale in meno alla voce consumi con riferimento alla pompa olio, ma sempre meglio che niente.
TURBOCOOPER Entrambi i motori, sono stati oggetto delle attenzioni di raffinati cesellatori, se è vero che sono i 4 cilindri più compatti della categoria. Particolare non da poco: a parità o quasi di cavalli, peso minore e baricentro messo bene potrebbe assicurare un miglioramento delle qualità di guida. Vedremo. I 175 cavallini del 1.6 sovralimentato sono ottenuti questa vola con l'iniezione diretta e una sovralimentazione di 0,8 bar. Scelta progettuale per evitare i tipici ritardi di risposta dei motori troppo tirati e ottenere un motore "pulito" a livello di emissioni.
TWIN SCROLL La sovralimentazione del propulsore si deve a un turbocharger "twin scroll", che riceve aria dai flussi di scarico provenienti dai cilindri accoppiati "due a due". I plus? Risposta più pronta ai regimi bassi e niente turbo lag. Di rilievo anche la potenza specifica, 110 CV per litro di cilindrata. Ma non è finita qui.
SPINTARELLA I piedi pesanti non risuciranno a mantenere la calma pensando all'effetto overboost. Che, in condizioni di piena accelerazione, porta la coppia a 260 Nm. Valore elevato comunque anche senza spintarella aggiuntiva, e soprattutto ben distribuito: i 240 Nm accompagneranno le corse dei Cooper S dai 1600 ai 5000 giri.
SERVOELETRRICOAnche il servosterzo si annuncia rivisto in ottica di risparmio energetico e, noblesse oblige, anche in chiave dinamica, con un intervento più o meno discreto a seconda che si aggredisca un curvone sulla Cisa oppure un parcheggio al supermercato.
TASTO SPORT E a questo punto non si può non parlare delpulsantino magico, con la scritta "sport". Opzione, dal prezzo non ancora annunciato, che promette di diventare un must per gli spiriti sportivi. Oltre che sul cambio la taratura interviene anche sullo sterzo ed è stata studiata apposta per rendere al pilota l'idea di guidare un go kart. Anche la risposta dell'acceleratore ai comandi, in questa configurazione, si promette più genuina, ai limiti del corsaiolo.
KARTODROMO Insomma, uno dei pregi della Mini, di tutte le generazioni, era proprio quell'effetto di guida gustosa, con uno sterzo bello diretto e consistente fra le mani e quella sensazione di sentire la strada non troppo filtrata. Il tasto "sport", che a questo punto si poteva chiamare anche "go kart", è stato pensato proprio per i più goderecci fan della Mini col coltello fra i denti. Ma anche nel tradizionale casa-ufficio e senza tarature estreme la Mini promette di rimanere fedele a se stessa. Baricentro basso, carreggiata larga, sbalzi cortissimi davanti e dietro, carrozzeria rigida e taratura sportiva delle sospensioni, col Mc Pherson davant e il multilink al ponte posteriore, alleggerito di ben 9 kg. La noia dovrebbe essere bandita.
6 MARCE PER TUTTI I nuovi cambi, a sei velocità sia per la Cooper che per la S, per non fare figli e figliastri, promettono di migliorare ulteriormente il quadro dinamico. Chi opterà per l'automatico potrà, in opzione, dilettarsi con i comandi al volante, in modo da non spostare mai le manine dal volante e non trovare scuse in caso di sverniciate da altri piè veloci: "sai non mi è entrata la marcia proprio in quel pezzo...".
HDI Buttando l'occhio al futuro, e al portafoglio, anche se non ancora annunciate dovrebbero essere in rampa di lancio anche le motorizzazioni diesel, riviste in chiave più sportiva e frutto della collaborazione col gruppo PSA. In poche parole saranno siglati HDI, con ogni probabilità. Ma mancano precisazioni ufficiali.
AGILITA' E SICUREZZA Anche la sicurezza è importante. E la piccola dai fari tondi non si fa mancare nulla. BMW assicura livelli da Premium Class e ci sono di serie sei airbag, compresi quelli a tendina per le testoline. Mentre in malaugurato caso di crash, la pompa della benzina si blocca all'istante e la chiusura centralizzata si sblocca. ASR e DSC, dalla taratura discreta ma presente in modo da non annacquare l'agilità, dovrebbero aiutare a scongiurare quest'eventualità.