Il ruolo di safety car in Formula 1 deve andare stretto alla coupé di Stoccarda che si prepara a scendere in pista in prima persona nella stagione 2011 nella classe GT3. Per vincere metterà a frutto la lunga esperienza maturata nel DTM.
SUPERBIKE DOCET Pian pianino la grigliadi partenza della classe GT3 sta popolandosi sempre più e ormai ricorda quasi quella della Superbike tra le moto. Anche lì al via ci sono mezzi derivati dalla serie, in rappresentanza di molti marchi, pronti a schierare la crema della loro produzione sportiva. Il regolamento, d'altro canto, proprio come tra le due ruote, si sta evolvendo proprio per invogliare la partecipazione con i mezzi più disparati, garantendo comunque un livellamento delle prestazioni.
VENGO ANCH'IO L'ultima Casa in ordine di tempo a manifestare il suo interesse per questa categoria è la Mercedes che si dichiara intenzionata a far correre nientemeno che la SLS AMG, che al momento calca le piste della Formula1 come safety car. Con le sue ali di gabbiano, cercherà di rinverdire i fasti della gloriosa 300 SL, vincitrice della Carrera Panamericana del 1952. Per confezionare la macchina, che sarà però pronta solo per la stagione 2011, quelli della Stella hanno deciso di mettere assieme il meglio delle forze a loro disposizione. Oltre agli uomini AMG, nella progettazione sono stati coinvolti anche i tecnici della HWA AG, che si occupa da una vita di allestire le macchine per il DTM e che ha nell'albo d'oro ben nove titoli piloti.
SOPPALCO Anche Mr Magoo riconoscerebbe a prima vista la SLS AMG GT3 dalla sua sorella stradale. La macchina da gara, reduce da lunghe sedute in galleria del vento, cerca di minimizzare la resistenza all'aria massimizzando invece nello stesso tempo la deportanza, ovvero la schiacciamento che dà il flusso d'aria verso l'asfalto. Nella zona anteriore spicca uno spoiler affilato con splitter ma è dietro che questa Mercedes cala l'asso di briscola, con un'ala enorme che soppalca tutta la coda.
FIANCHI LARGHI Ce n'è abbastanza per far passare quasi inosservate le minigonne, con prese d'aria per raffreddare i freni, e il diffusore posteriore. Per il resto, balza subito alla vista anche la maggiore larghezza della carrozzeria, realizzata per buona parte in fibra di carbonio. Metro alla mano, la SLS AMG GT3 misura da parte a parte 199 cm, 5 in più rispetto al modello di serie, e ad aumentare la presenza scenica provvedono anche le aperture sui passaruota. Sotto di loro trovano posto cerchi da 18" con canale da 12 all'anteriore e da 13 al posteriore.
TRA DUE GUANCIALI Nell'abitacolo gli arredi sono ridotti all'osso. Il sedile è ovviamente uno solo, dotato di cinture di sicurezza a sei punti e del sistema Hans (head and neck support), che prevede una parte superiore molto profilata, che avvolge tra due guanciali il casco per risparmiare sollecitazioni eccessive al pilota. Completano degnamente la scena la gabbia in tubi che protegge in caso d'incidente e il sistema antincendio.
SU MISURA Le sospensioni sono a doppio braccio trasversale in alluminio su tutt'e quattro le ruote. L'assetto è ampiamente personalizzabile, in base al tracciato e ai gusti del pilota, che può regolare molle, ammortizzatori e barre antirollio, oltre agli angoli di convergenza e campanatura. Anche l'altezza minima da terra può essere modificata senza troppa difficoltà.
DI BENE IN MEGLIO Non ci sono invece da segnalare modifiche particolari al motore di serie. Vista la dieta ferrea cui è sottoposta la SLS AMG e il lavoro di fino fatto nei limiti del regolamento, c'è comunque da giurare che il V8 da 6,3 litri in configurazione da gara permetta comunque alla GT3 di migliorareil tempo di 3,8 secondi nello 0-100 della versione stradale. Quanto invece alla velocità massima, è inutile prendere come riferimento i 317 km/h della SLS AMG targata. La scelta di un'aerodinamica più o meno spinta e di rapporti più o meno lunghi per il cambio sequenziale a sei marce modifica chiaramente questo dato in funzione delle piste da affrontare.