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McLaren MP4 12C


Avatar Redazionale, il 22/09/09

15 anni fa - La sigla identificativa tipica delle monoposto di Woking segna il ritorno della supercar secondo McLaren. Prima di tre sorelle, deve raccogliere l'eredità della F1 stradale Anni 90. Lo fa con un'estetica che antepone la forma alla funzione: un filo impers

La sigla identificativa tipica delle monoposto di Woking segna il ritorno della supercar secondo McLaren. Prima di tre sorelle, deve raccogliere l'eredità della F1 stradale Anni 90. Lo fa con un'estetica che antepone la forma alla funzione: un filo impersonale ma con un carico di tecnologia esclusiva.

LA VERSIONE DI GORDON Tempi di crisi e di supercar. A partire dal 2011 Ferrari, Porsche e Lamborghini ritroveranno una pericolosa conocorrente non solo sulle piste ma anche nei concessionari. Dopo la prima vettura stradale firmata Gordon Murray, che negli Anni 90 aveva raccolto consensi di critica per le finezze progettuali e il comportamento stradale, McLaren ci riprova. Ancora una volta con una supercar a motore centrale che antepone aerodinamica, leggerezza, motori e meccanica esclusivi all'immagine hardcore tipica delle concorrenti. Ecco dettagli e retroscena della prima esponente contemporanea di una famiglia di supercar firmate Ron Dennis.

FILO DIRETTO Dalle epiche battaglie di Lauda, Senna e Prost passando per Hakkinen e Hamilton: l'alter ego inglese del Cavallino italico ha sempre siglato MP4 le proprie monoposto; ora la stessa sigla, con le varie aggiunte identificative del caso, battezza la nuova supercar stradale di Casa. Un omaggio al saper fare degli ingegneri con sede a Woking ma anche una testimonianza del filo-diretto che lega la nuova creatura stradale con la tecnologia travasata dal mondo delle corse. La MP4 12C, svelata giusto un giorno prima della nuova SLS di casa Mercedes, attinge direttamente al know-how maturato nelle competizioni.

FATTA IN CASANiente effetti speciali per gli occhi ma tanta tecnologia e ricercatezza, a partire dai materiali pregiati – alluminio e fibre composite – che compongono i pannelli di carrozzeria e telaio e propulsore. Fin dall'aspetto esterno la McLaren stradale antepone la funzione alla forma e si ritrovano tutti gli ingredienti tipici delle supercar estreme con motore centrale. Un muso corto e rastremato, con il cofano schiacciato al centro e dominato dagli enormi cerchianteriori. E i rigonfiamenti dei passaruota adornati nella parte anteriore dalla copertura trasparente dei fari. A loro volta riecheggiati nella forma dalle prese d'aria scavate sul frontale che si allargano ai lati.

IMMAGIANRIO COLLETTIVO Nessuna sopresa e nessuna soluzione acchiappa-sguardi fine a se stessa. Su tutto domina la pulizia d'insieme, sottolineata nel proseguio dall'andamento dei montanti, che disegnano il tipico abitacolo raccolto al centro della carrozzeria, con i finestrini per i passeggeri seguiti da un'altra piccola luce che lascia spazio agli sfoghi per l'aria. Anche nella parte inferiore della fiancata si ritrovano le classiche soluzioni figlie dell'aerodinamica e della funzionalità: subito dopo la ruota anteriore le forme si scavano per arrivare a fare spazio nei pressi del treno posteriore ad una doppia presa d'aria.

TUTTADADIETROLa chiusura posteriore della carrozzeria si risolve ancora con proporzioni ben equilibrate, il vetro del lunotto a sovrastare e dare luce al propulsore aggiunge un elemento scenico ad un insieme piacevole ma davvero sobrio, trattandosi di auto fuori dall'ordinario. Per coloro (molti) che pensano le supercar obbligate a catturare sguardo e ricordi al primo istante potrebbe essere un limite insormontabile, per una sparuta minoranza forse un grande pregio.

VEZZI SCENICIUnica concessione all'egocentrismo gli sfoghi per l'aria al posteriore e soprattutto gli scarichi dritti e in posizione centrale, anche loro pensati - come i radiatori - in modo da stare vicini al motore e limitare sprechi di peso: anche pochi centimetri in meno di tubi e manicotti possono aiutare. Una volta fermi e prima di scendere e salire entrano in scena le "scissor doors", come le chiamano gli inglesi. Questo sì, chiaro omaggio alle supercar d'elezione.

MINIMALISTA Porte scenografiche che aprono l'ingresso verso un abitacolo essenziale nel look e nei colori e costruito intorno ai bisogni primari del pilota. Sotto il profilo tecnologico spicca il display centrale da 7 pollici e una consolle rastremata. Il cruscottino fatto di tre orologi richiama l'essenzialità, ancora una volta, del mondo delle corse con più di una suggestione motociclistica, a parte il volante a tre razze tagliato in basso per non interferire con gli arti inferiori del pilota.

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BUONA DENTRO Tutto il buono della McLaren da stada si trova nei contenuti, quelli davvero fuori dall'ordinario. A cominciare dal telaio, un pezzo unico in fibre composite che assicura rigidità e resistenza torsionale ai massimi livelli. Ma soprattutto un peso alla bilancia della struttura monoscocca di soli 80 Kg: una meraviglia anche da vedere, gustatela nella gallery fotografica. E, soprattutto, un prodigio tecnologico figlio di anni di ricerca e delle esperienze maturate dalla factory nelle competizioni, ma anche un procedimento costoso per la realizzazione che influirà direttamente su esclusivività della scheda tecnica come del listino al pubblico. Tutto il resto della carrozzeria e dei pannelli che la ricoprono è fatto ricorrendo all'alluminio o a materiali plastici. La parola d'ordine finale doveva essere leggerezza: alla bilancia la MP4 12 C segnerebbe un peso contenuto entro i 1.300Kg.

MOTORE AUTARCHICO Altro elemento distintivo della sportiva McLaren rimane l'assoluta autarchia produttiva, dichiarata e sbandierata dalla Casa stessa. Tutto viene dal garage di casa e parla il linguaggio delle corse adattato alla strada. Niente in comune con altre vetture sul mercato, neppure per quanto riguarda il propulsore. Anche quello arriva dritto dalle officine di Woking, si tratta di un V8 da 3,8 litri alloggiato in posizione centrale. Grazie al doppio turbo eroga 600 cavallima, soprattutto, la coppia massima di 600 Nm diventa disponibile sotto il pedale ad appena 2000 giri al minuto. La zona rossa che taglia il concerto non si incontra prima degli 8400 giri.

VELOCINA Con un peso ridotto, tanti cavalli, turbo e coppia subito disponibile non sorpendono un tempo dichiarato nello 0-100 appena superiore ai 3 secondi e una velocità massima ampiamente superiore ai 300 km/h. La potenza viene trasmessa alle ruote posteriori attraverso un cambio a doppia frizione con sette rapporti e, ovviamente, paddle al volante. Non manca la funzione di "launch control" per partenze arrabbiate, gadget prezzemolino di molte altre supercar, anche meno nobili come ad esempio la Nissan GT-R.

RAFFINATEZZE Altre due raffinatezze sono i freni in materiale composito che pesano meno di quelli, comunque disponibili, in ceramica e il curatissimo fondo piatto che migliora in modo drastico il quadro aerodinamico. Mentre lo spoiler posteriore che si alza grazie allo stesso flusso dell'aria - invece che meccanicamente - al raggiungimento di una velocità elevata riassume in toto lo spirito di elegante essenzialità della MP4 12C (le parti mobili sono un altro leit motiv delle supercar di nuova generazione e si ricollegano al mondo della Formula 1). Passione e ragione senza fronzoli sembrano caratterizzare la via McLaren alla supercar. Secondo la Casa addirittura la MP4 avrebbe un rapporto potenza/emissioni di riferimento per il segmento.

EVOLUZIONE Relativamente semplici anche i gingilli elettronici: non si tratta della classica auto zeppa di chip, anche se si possono regolare sospensioni e risposta sterzo, cambio e accelleratore sulle classiche tre posizioni Normal, Sport e... Race. Mentre sempre l'elettronica provvede a frenare la ruota interna in ingresso di curva per agevolare l'inserimento (se necessario) e una particolare funzione del cambio, simile al primo click della macchina fotografica con cui mettete a fuoco, consente al pilota di avvertire che si sta per cambiare marcia in modo da rendere gli innesti ancora più veloci. Travasi diretti, ancora una volta, di esperienze maturate sulle monoposto.

SENZA COMPROMESSI Grandi supercar crescono dunque. Per ingannare l'attesa i fan della Casa e gli infatuati della nuova MP4, che sarà commercializzata nel 2011 ad un prezzo non inferiore ai 200.000 euro, possono ripassare gallery fotografica e schede tecniche. Oppure la genesi del nome, dove MP4 rappresenta il link con la Formula 1, il 12 ricorda i criteri seguiti per la progettazione (su tutti la leggerezza e la semplcitià) e la C l'uso massivo di materiali compositi. Si tratterà comunque di un oggetto a motore relativamente raro sulle strade: la produzione dovrebbe fermarsi sulle 1000 unità annue.

DIVORZI FRUTTUOSI Se neppure questo bastasse si potrà sempre pensare bene se conviene aspettare la versione roadster, oppure le prossime proposte firmate McLaren: secondo i bene informati una di tono più moderato e una ancor più costosa ed estrema. Di certo appassionati e collezionisti di supercar salutano con gioia le strade solitarie intraprese da Mercedes e McLaren, unite sulle piste ma non sulla strada. Giusto il tempo di salutare con una lacrimuccia di circostanza la SLR ed ecco arrivare la MP4 e la SLS. Come dire, ognuno faccia quello che sa fare meglio senza cedere al compromesso.


Pubblicato da Luca Pezzoni, 22/09/2009
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