Quattro anni di incubazione. Poi il debutto, quello vero. Era il 1999, gennaio 1999, quando a Detroit iniziò a far parlare di sé. Sarà il 2003, settembre 2003, quando Francoforte toglierà il velo alla versione definitiva, ufficiale. Pronta ad andare in strada, nelle mani dei pochissimi privilegiati. Tre lettere a onorare la storia, un nome che sa di Circus.
SLR: ovvero anni Cinquanta, vittorie alla Mille Miglia, al Tourist Trophy, alla Corsa dell’Eifel sul circuito di Nürburgring. Tra i guanti di Sir Stirling Moss, Juan Manuel Fangio, Karl Kling. Tre lettere da brividi, che i piani alti hanno deciso di riproporre, spolverare di nuovo. E l’occasione non poteva che essere di quelle pesanti: una Gran Turismo che miscela la Stella con lo spirito corsaiolo inglese. Roba da Formula1.
SLR McLaren Mercedes-Benz
: di questo si tratta. Giusto per mettere sull’asfalto quotidiano il sapere, l’adrenalina, il sentire delle corse. E la F1 è in chiara evidenza: vedi la punta a freccia che incornicia il logo Mercedes, vedi le doppie alette frontali scippate dal mezzo di Coulthard e Raikkonen: belle e funzionali. Poi c’è lo charme conosciuto dai teutonici, racchiuso nei quattro gruppi ottici ovali, punti di partenza formali per modellare cofano e parafanghi.La risposta alla Enzo (Ferrari, ovviamente…) non ci prova neanche a darsi un contegno in fatto di sobrietà: la potenza, i cavalli, l’urlo acquattato sotto quell’argento, non passano inosservati. Il cofano infinito, il parabrezza praticamente orizzontale, gli specchi tralicciati al montante, sono solo l’aperitivello. Perché poi si parla di cerchi fuori misura, squarci laterali che non conoscono timidezza, e leggendarie portiere ad ali di gabbiano. Fino alla vista posteriore, cattiva e slanciata: lunotto minimale, fari affusolati (che nascondono la bellezza di 51 diodi luminosi rossi a LED), presa d’aria inferiore.
Dentro? Sedili avvolgenti integrali, che grazie a moduli di imbottitura intercambiabili, possono essere adattati "su misura", volante a tre razze, strumenti circolari in un design a cronometro. E alluminio che, come un prolungamento ottico della marcata bombatura da Formula Uno sul cofano motore, unisce tra loro esterni ed interni e prosegue l’andamento delle linee del design frontale in un unico flusso, passando attraverso il tunnel del cambio, fino ad arrivare alla coda.
Il tutto in un insieme di alluminio e carbonio, con il tocco della pelle " Silver Arrow" disponibile anche nel caratteristico rosso che negli anni Cinquanta era sinonimo di SL e SLR. Il salone di Francoforte dirà di più. Lì si toccherà con mano, si ammirerà con calma, si parlerà di dati e di prezzi.
WALLPAPER
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