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Mazda MX Flexa


Avatar Redazionale, il 13/02/04

20 anni fa -

Sull'onda della calorosa accoglienza ottenuta dalla Mazda3 e partendo proprio dal suo pianale, la Mazda ha preparato per Ginevra una monovolume compatta dal carattere sportivo. Quanto alla sua versatilità d'impiego dice già tutto il nome.

A RAFFICA Continua inarrestabile l’ondata di novità della Mazda. Accanto alla MX-Micro Sport che ha debuttato a Detroit nemmeno due mesi fa e che al Salone di Ginevra farà la sua prima uscita europea, la rassegna svizzera terrà a battesimo un’altra interessante concept car. Si tratta della MX-Flexa, una monovolume compatta che nasce sul pianale modificato della 3, impiega il motore 2.3 16V già visto sulla 6 e sulla MPV ma che per il resto si presenta come qualcosa di assolutamente inedito.

NON SOLO SPORT La carrozzeria ha dimensioni tutto sommato contenute, per merito soprattutto dei ridotti sbalzi. Ingombri a parte, il suo aspetto concilia abbastanza bene eleganza e sportività, sottolineata in particolare della vetratura bassa e dalla gommatura "importante", con cerchi da ben 18 pollici. Come spesso accade per le auto di questo genere, più che la pelle a essere appetitoso è però quello che si trova dentro.

LA SEDIA DEL CAPITANO Oltre ad avere arredi di colore chiaro e quindi molto luminosi, l’abitacolo ha infatti una struttura particolare. I sedili sono sei, disposti su tre file e tutti identici. In pratica si può parlare di vere e proprie poltrone, di quelle che gli anglofoni chiamerebbero pomposamente captain chair, con tanto di braccioli e sontuose finiture in pelle. Ripiegando le poltrone delle due file posteriori si ottiene un vano molto capiente nel quale possono trovare spazio due biciclette, per le quali la Casa ha realizzato appositi supporti.

LADRI DI BICICLETTE? Dopo la sponsorizzazione del Giro d’Italia 2003, quella del pedale deve tuttavia essere diventata una sorta di mania per i manager Mazda. Oltre alle due bici stivabili nel bagagliaio, la Flexa è infatti predisposta, grazie ad apposite guide, ad accoglierne altre due sul tetto. Davvero geniale e molto funzionale.

   

Pubblicato da Paolo Sardi, 13/02/2004
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