Sempre più premium, la CX-9 conferma il salto di stile delle nuove Mazda
SPAZI LARGHI Per Mazda, negli Stati Uniti, il suv è anche taglia forte. Così al Salone di Los Angeles debutta la nuova generazione della Mazda CX-9, che offre sette posti in 5,06 metri di lunghezza (3 cm in meno di prima, ma con un passo più lungo di 5,5) e porta al debutto un nuovo motore, lo Skyactiv-G 2.5T. Si tratta di un quattro cilindri benzina sovralimentato a iniezione diretta derivato dall’aspirato di pari cilindrata, con una potenza di 230 cv a 5.000 giri/min e una coppia massima di 420 Nm a 2000 giri, e che tra le varie tecnologie porta in dite un nuovo sistema (Dynamic Pressure Turbo) per ridurre il turbo-lag.
ATLETICA A fare colpo, però, è lo stile, che conferma i progressi e l’evoluzione del Kodo design negli ultimi prodotti e concept della Casa. La Mazda CX-9 nasconde bene le sue misure giunoniche con una silhouette muscolosa e slanciata, buon compromesso tra l’elegante e lo sportivo. Muso e coda sono più puliti che in passato e anche negli interni si registra – a giudicare dalle foto – un bel passo in avanti verso gli standard premium della concorrenza tedesca. Pelle, metallo, legno e un display per l’infotainment da 7 o 8 pollici gli ingredienti principali della postazione di guida, dove Mazda promette una silenziosità da cabina di registrazione, avendo impiegato ben 24 chili di materiale fonoassorbente per costruire la CX-9. Ciò nonostante l’auto pesa da 90 a 130 chili in meno (a seconda della trazione: anteriore o 4WD). Col downsizing di motore e peso, dunque, le premesse per ridurre i consumi ci sono tutte, e – tutto considerato – pure quelle per esportare la CX-9 anche in Europa. Manca solo il disco verde ufficiale dal Giappone.