Bella dal vivo, e ancora più affascinante sulla carta. Una ricca gallery di disegni in HD ci svela i retroscena dell’ultima nata in casa Maserati, evidenziando l’evoluzione di quei dettagli che la rendono tanto affascinante.
ATTO SECONDO Sono passati otto anni dalla presentazione della prima Kubang, il SUV di Maserati allora firmato dal maestro Giugiaro. Otto anni di attese, di speranze, che ora sembrano concretizzarsi nella concept presentata poche settimane fa aFrancoforte. Rispetto ad allora è cambiata la matita, visto che l’Italdesign gravita ormai nella galassia Volkswagen, ma non l’impostazione stilistica: il centro stile della Casa Modenese ha infatti ricreato egregiamente ilperfetto mix di sportività ed eleganza, che risulterà fondamentale per fronteggiare le concorrenti più affermate.
RITOCCHI FINALI Le splendide forme della concept, ammirabili nei tanti scatti arrivati dal Salone, risaltano ancor più nei bozzetti appena pubblicati nel minisito dedicato al Suv del Tridente. Una ricca gallery di rendering che mette in risalto i suoi dettagli e dove si possono ammirare anche alcune soluzioni stilistiche scartate. Per notare le differenze bisogna però prestare molta attenzione: le numerose proposte svelate appartengono infatti all’ultima fase del processo creativo, differenziandosi solamente per alcuni piccoli dettagli.
SI RIFARÀ LA FACCIA Ancor più che nelle foto, le luci e le ombre disegnate dagli stilisti enfatizzano i bei volumi della show car. Grazie anche all’eredità stilistica lasciata dalla Granturismo, il frontale appare ora molto più forte e muscoloso rispetto alla prima concept svelata a Detroit nel 2003, sfoggiando passaruota più gonfi ed una calandra molto alta, che le conferisce uno sguardo fiero e sicuro. Proprio questo elemento è stato oggetto di una attenta rielaborazione, per essere rinfrescato nella forma e adattato alle proporzioni della vettura. Come si può ben vedere nella tavola dedicata, la grande bocca presenta ora un profilo superiore piatto, che dà origine ad un cofano più spigoloso rispetto alla sorellina 2+2. Il frontale che vedremo sulle strade non sarà però identico a quello osservato a Francoforte: stando infatti alle parole di Marco Tencone, responsabile dello stile, saranno necessari alcuni ritocchi per adeguarlo alle norme dell’urto pedone.
ACCENNI CLASSICI A ridosso del passaruota anteriore, i caratteristici tre sfoghi rettangolari danno vita ad una netta nervatura che, crescendo verso la coda, definisce le spalle e dona tridimensionalità ai gruppi ottici. Proprio qui, nella zona posteriore, si ritrova il perfetto mix tra eleganza e sportività: la carreggiata larga, il lunotto fortemente inclinato e i grossi scarichi donano grande grinta, mentre la nervatura che collega le luci sembra tirare a sé le lamiere e il lunotto, ricordando alcune eleganti forme del passato.
OCCHI RAFFINATI I bozzetti che raffigurano i dettagli della vettura mettono poi in evidenza alcune soluzioni formali molto interessanti. Tra le proposte scartate troviamo i gruppi ottici posteriori a “nastro”, ispirati probabilmente alla 3200 GT, pioniera nell’uso dei LED. Altri bozzetti mostrano invece delle luci dal profilo trapezoidale, messe da parte probabilmente per la grande somiglianza ai gruppi ottici di Audi. Nelle tavole definitive spiccano invece i tre motivi rettangolari che, sia nel frontale che nella coda, riprendono il disegno delle classiche branchie del Tridente (anch’esse accuratamente studiate in una tavola dedicata).
FUTURO GIÀ SCRITTO Difficile dire se questa finezza sarà conservata nel modello definitivo, o se la raffinatissima architettura dei gruppi ottici verrà rivista in ogni sua parte. Il profilo delle luci non dovrebbe comunque subire grandi modifiche, conservando anche nella serie l’immagine molto dinamica che lo contraddistingue. Da qui al 2013 c’è però ancora tempo per ogni modifica, anche se, dopo i grandi apprezzamenti ricevuti a Francoforte, il futuro sembra ormai già scritto.