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Lotus Exige Cup 260 2010


Avatar Redazionale, il 04/09/09

15 anni fa - Con il nuovo model year l'inglesina tuttopepe diventa ancor più prestante nell'uso sportivo, grazie a una dieta ferrea e a un'aerodinamica curatissima. Il prezzo di listino di 64.900 euro è giustificato da una componentistica di prima qualità.

Con il nuovo model year l'inglesina tuttopepe diventa ancor più prestante nell'uso sportivo, grazie a una dieta ferrea e a un'aerodinamica curatissima. Il prezzo di listino di 64.900 euro è giustificato da una componentistica di prima qualità.

SUL CONFINE Una sportiva Doc con il vizietto della pista oppure un'auto da corsa omologata per circolare in strada? Capire quale definizione calzi meglio alla Exige Cup 260 è maledettamente difficile. Alla Lotus hanno costruito la fortuna di questo modello sulla sua doppia personalità e si guardano bene dal cercare di sbrogliare la matassa. A ben vedere l'ultima edizione 2010 compie un altro piccolo passo verso la galassia dei cordoli ma senza rinunciare alla possibilità di circolare in mezzo al traffico, come una tranquilla berlina tutta lavoro e famiglia.


AGUZZATE LA VISTA La linea è mozzafiato, da vera racer, ma per cogliere a prima vista la maggior vocazione sportiva del nuovo model year bisogna essere fini conoscitori delle Lotus e anche attenti fisionomisti. Rispetto alla "vecchia generazione" la novità più vistosa è l'inedita ala posteriore in carbonio, più larga di 181 mm, più alta di 46 e arretrata di 61 per migliorare il rendimento e garantire un carico verticale di 42 kg a soli 160 km/h. Nella zona anteriore si allarga invece la presa d'aria centrale, affiancata da due aperture più piccole destinate a portare aria fresca ai radiatori dell'olio.

CARBONIO OVUNQUE L'andamento dei flussi d'aria è studiato con precisione millimetrica e gestito attraverso l'uso di splitter, alette che indirizzano ogni alito di vento là dove serve e lo sfruttano al meglio. Un ruolo molto importante è giocato anche dal nuovo diffusore posteriore, sempre in carbonio. Nello stesso materiale superleggero sono realizzati numerosi elementi, quali il tettuccio con snorkel per l'intercooler incorporato, il portellone, il pannello superiore del cruscotto e i sedili a guscio omologati FIA e HANS.,

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PESO PIUMA Come già sull'edizione 2009, la dieta continua, con un volano alleggerito e una batteria Motorsport che assicura da sola 5 kg rispetto a un accumulatore tradizionale. Un ulteriore risparmio di peso è assicurato dall'adozione di cerchi forgiati a cinque razze, tra i più leggeri in circolazione, con l'ago della bilancia che si ferma a 5,65 kg per quelli anteriori e a 7,75 per quelli posteriori. I pneumatici sono Yokohama A 048, con una mescola specifica, studiata apposta per la Lotus.


SI FERMI CHI PUO' Alla ricerca della massima leggerezza, secondo il verbo del fondatore, il geniale Colin Chapman, alla Lotus rinunciano ai tappetini, allo specchietto centrale, alle alette parasole e mettono il climatizzatore nella lista degli optional. Il risultato è una massa di 890 kg. Quel che c'è però sempre di primissima scelta. Dietro ai cerchi fa bella mostra di sé un impianto frenate che conta su quattro dischi ventilati. Quelli davanti sono da 308 mm, lavorati da pinze AP Racing a quattro pistoncini, mentre quelli dietro sono da 282, accoppiati a pinze Brembo. A fare da denominatore comune ci sono pastiglie Pagid RS14 e tubi in treccia metallica.

SUA ALTEZZA Un'altra griffe di prestigio, Ohlins, è sugli ammortizzatori, regolabili in compressione su 60 posizioni e in estensione su "sole" 22. Per consentire ai piloti più smaliziati e sensibili di regolare l'assetto a piacimento, anche la barra stabilizzatrice anteriore può essere settata più o meno rigida e si può variare anche l'altezza da terra, da 130 a 120 mm. E a proposito di rigidità, cresce del 30% quella del telaietto posteriore. Nella parte centrale si ritrova la "vasca" in estrusi di alluminio rivettati e incollati, integrata nella zona anteriore da una struttura composita chiamata a dare una mano in caso di urto frontale.

CHE NUMERI! Il motore è a sua volta confermato. Si tratta di un quattro cilindri 1.8 di origine Toyota con fasatura variabile delle valvole e sovralimentato da un compressore volumetrico. La coppia massima è di 236 Nm a 6.000 giri e il picco di potenza di 260 cv a 8.000 giri, con la centralina che all'occorrenza dà però la possibilità di allungare per un paio di secondi fino a quota 8.500. Su strada i numeri si fanno ancora più interessanti. La Exige Cup 260 scatta da 0 a 100 in soli 4,1 secondi, una prestazione replicabile più facilmente con l'eventuale ricorso al Launch Control. Insistendo con l'acceleratore, questa Lotus raggiunge i 160 in 9,9 secondi e tocca una velocità massima è di 245 km/h. Il tutto senza perdere più di tanto di vista l'ambiente, con una percorrenza media dichiarata di 11,8 km/litro e con emissioni di 199 g/km di CO2.


Pubblicato da Paolo Sardi, 04/09/2009
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