Avrà un prezzo che partirà poco sopra i 60.000 euro la nuova sportiva inglese che si vanta di essere l'unica 2+2 a motore centrale prodotta in serie. Spinta da un motore 3.5 V6 da 280 cv, fa della leggerezza e della guidabilità le sue migliori credenziali.
PRIMA INTER PARES Dopo una gestazione durata solo 27 mesi, la Lotus Evora sta per arrivare sulle strade. La produzione è già iniziata e a breve partiranno le consegne dei primi 450 esemplari che gli uomini di Hethel hanno voluto realizzare in modo speciale, confezionando una serie limitata Launch Editionaccessoriata in modo speciale. I primi clienti riceveranno infatti la macchina equipaggiata anche di tre pacchetti altrimenti opzionali (Tech, Premium e Sport) con standard quindi anche, tra le altre cose, un sontuoso interno in pelle, lo stereo Alpine, la telecamera posteriore di assistenza al parcheggio e lo scarico in titanio, oltre alla centralina con possibilità di selezionare un settaggio più sportivo.
E' QUI LA FESTA? Che in Lotus abbiano voglia di festeggiare è anche comprensibile. La Evora è la prima "vera" novità del marchio dal 1995, dato che da allora tutto ha bene o male ruotato attorno al progetto della Elise. Inoltre, la nuova arrivata regala alla Casa inglese un primato lusinghiero: si tratta infatti dell'unica coupé 2+2 a motore centrale prodotta in serie. Per raggiungere questo obiettivo gli ingegneri inglesi non hanno dovuto rinnegare il verbo di Colin Chapman, che predicava sempre e comunque leggerezza per le auto sportive: la Evora fa infatti fermare l'ago della bilancia a 1.350 kg.
UNA FACCIA, UNA RAZZA Continuità con la tradizione c'è però anche dal punto di vista stilistico. Alla faccia dello stretching fatto dalla carrozzeria, il family feeling con l'Elise e le sue sorelle è evidente. Gli elementi di continuità più evidenti sono le due prese d'aria che si aprono sul cofano. Tuttavia, per chiarire l'appartenenza alla tribù Lotus, le luci posteriori tonde e lo spoilerino che si solleva come la coda di un'anatra valgono più di qualsiasi logo sulla carrozzeria, anche se mescolati a linee più tese e slanciate del solito.
SENZA ECCESSI La scelta di queste forme è dettata dalla necessità di mascherare un po' l'aumento degli ingombri, indispensabile per far spazio ai due strapuntini posteriori. A questi ultimi si può fare anche a meno, scegliendo una configurazione a due posti per l'abitacolo, ma a prescindere dal numero dei possibili passeggeri la Evora resta comunque una coupé che svolge il tema della sportiva in modo meno estremo rispetto alla Elise. Un dato quanto mai emblematico in tal senso è l'altezza del sedile di guida, che aumenta di ben 65 mm per facilitare l'accesso a bordo e rendere la macchina più "vivibile".
FORZA QUATTRO Per limitare l'innalzamento del baricentro alla Lotus hanno scelto un tetto in materiale composito, mentre a livello del telaio è straconfermato l'alluminio. Lo stesso metallo è utilizzato per i bracci delle sospensioni e per i cerchi, che sono da 18" all'anteriore e da 19" al posteriore e sono gommati rispettivamente 225/40 e 255/35. Alle loro spalle fa capolino un impianto frenante AP Racing con dischi anteriori da 350 mm e posteriori da 322, lavorati da pinze a quattro pistoncini.
OCCHI A MANDORLA La loro presenza, assieme a quella del controllo elettronico della trazione LTC e del differenziale autobloccante elettronico EDL, è imposta dal livello delle prestazioni della Evora. Alle spalle dell'abitacolo è piazzato un V6 3.5 di origine Toyota abbinato a un cambio manuale a sei marce. Grazie anche al sistema di fasatura variabile delle valvole VVT-i, la potenza massima è di 280 cv a 6.400 giri, con un picco di coppia di 342 Nm a 4.700 giri. Su strada tutto ciò si traduce in un crono appena superiore ai 5 secondi nello scatto 0-100, che una velocità massima di 260 km/h e una percorrenza media di 11,5 km/litro. Quanto basta per far venire l'acquolina in bocca e un gran prurito al piede destro.