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Concept car:

Lotus Evora 414E Hybrid Concept


Avatar di Luca Cereda, il 27/02/10

14 anni fa - Sullo stand inglese del Salone di Ginevra ci aspetta una concept carica di effetti speciali. Dal rumore del motore al cambio, tutto è "hollywoodiano". Mentre il cuore è di chi, pur sprigionando potenza, non vuole far male all'ambiente...

Sullo stand inglese del Salone di Ginevra ci aspetta una concept carica di effetti speciali. Dal rumore del motore al cambio, tutto è "hollywoodiano". Mentre il cuore è di chi, pur sprigionando potenza, non vuole far male all'ambiente...

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SOTTO LA CUPOLA Una sola e unica foto, per ora. Sotto la cupola di uno scudo di vetro, mette in bella mostra il pack di un motore ibrido, la firma è Lotus. Aria nuova in quel di Hethel? Diciamo pure che ci stanno lavorando su. E chissà se questa concept – che in realtà è un dimostratore realizzato sulla base della Evora – ci aiuterà a capire cosa bolle in pentola. O se invece si tratta del solito esercizio di stile (e ingegno…).

TERMICO GREGARIO Nome in codice: Evora 414E. Dove 414 è il totale del potenziale equino accumulato non dal solito motore a V iperdotato, ma da due robusti motori elettrici alla base del sistema ibrido plug-in di questa concept. Ciascuno dei due – posto in corrispondenza di ognuna delle due ruote posteriori- eroga 207 cavalli di potenza e 400 Nm di coppia, preoccupandosi della trazione. Con una sola carica della batteria, entrambi non riuscirebbero a spingere oltre i 56 km, per questo si avvalgono di un motore 1.2 a combustione che provvede unicamente ad alimentare la batteria, prolungando così l'autonomia della vettura fino a 480 km.

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ROMBO ON DEMAND Lotus ha chiamato questa piattaforma ibrida VVA (Versatile Vehicle Architecture), che tuttavia non è l'unico e ultimo scopo di questa show-car, pronta a catturare i curiosi con altri effetti speciali. Ad esempio quello che gli inglesi hanno chiamato HALOsonic, un sistema capace di riprodurre – all'interno e all'esterno dell'abitacolo – il suono di 4 motori diversi, tra cui quelli di un V8 e di un V12. Serve a ovviare – in un colpo - ai due principali difetti dell'elettrico, entrambi conseguenze della sua silenziosità: non emoziona chi guida e mette in pericolo il pedone, che rischia di non percepire l'incombere della vettura.

CAMBIO-NON CAMBIO Oltre al rumore, anche il cambio è "virtuale”: attraverso i paddles, il dimostratore prova a riprodurre l'effetto di una trasmissione a sette rapporti – quando in realtà ce n'è uno solo -, simulando perfino gli effetti sonori al momento della cambiata. Se c'è sostanza dietro a tanto show, lo scopriremo tra poco.


Pubblicato da Luca Cereda, 27/02/2010
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