A tredici anni dal lancio della Elise, la Lotus presenta il progetto Evora, una sportiva 2+2 a motore centrale che arriverà nella primavera del 2009, per la gioia di 2000 appassionati. Il debutto ufficiale è previsto al British Motor Show, ma eccola in anteprima
CHE FATICA!Per una Casa piccola e appassionata come la Lotus,l'annuncio di un nuovo modello è sempre un evento particolare: rappresenta la conclusione di un periodo di lavoro molto intenso e faticoso. Nel caso del progetto Eagle, oltretutto, per il Costruttore inglese si può parlare di un momento storico, viste le novità che introduce.
SECONDA A 13 ANNI La Evora è infatti un'auto completamente nuova e rappresenta il primo progetto totalmente inedito per la Casa di Hethel dal 1995, anno in cui è stata lanciata la prima Elise, e da quando (nel 1996) la Lotus è entrata nell'orbita Proton. Rispetto alla Elise, la nuova 2+2 a motore centrale nasce per gli appassionati di auto sportive utilizzabili quotidianamente e non per i maniaci del cronometro anche nel tragitto casa-ufficio.
SEMPRE LEGGERA Della prima Lotus dell'era moderna, la Evora riprende la struttura di base, formata da un telaio in alluminio con cellula di sicurezza, studiato per contenere il più possibile la masse in gioco, da sempre uno dei segni distintivi del Casa inglese. In questo casoil pianale è di dimensioni maggiori per poter ospitare anche una seconda fila di sedili di fortuna, e per garantire un comfort di bordo paragonabile - se non superiore - al modello di riferimento del mercato, la Porsche 911.
LA MANO E' LA STESSALe linee studiate dai designer, capitanati da Russell Carr (lo stesso di Elise ed Exige), sono Lotus fino al midollo: le prese d'aria sul cofano anteriore ricordano infatti gli altri prodotti di Casa e comunicano a colpo d'occhio la collocazione posteriore e centrale del motore. L'abitacolo proteso verso l'anteriore riesce poi ad essere piacevolmente compatto, nonostante la presenza dei posti aggiuntivi.
PORTANZA E SOMIGLIANZE L'aerodinamica è stata presa in grande considerazione, perciò non stupiscono le evidenti ali che si protendono al di sotto del fascione anteriore e all'estremità della coda, con funzione portante ad alta velocità. Nel complesso quindi la Eagle riesce ad essere al tempo stesso riconoscibile, elegante e sportiva - come richiesto dal cliente-tipo di queste auto - anche se, a voler essere cattivi, mostra qualche somiglianza di troppo con un "oggetto" poco conosciuto come la Koenigsegg CCX...
VA COME LA EXIGE Oltre all'uso dell'alluminio per la scocca, per ridurre i pesi i materiali leggeri sono stati utilizzati anche per il tetto, realizzato in materiali compositi con l'obbiettivo ulteriore di abbassare il baricentro dell'auto. Per quanto riguarda la meccanica, le poche dichiarazioni ufficiali parlano di un motore sei cilindri a V di origine Toyotae sospensioni di tipo ovviamente sportivo, ma che già nei primi test hanno permesso alla Evora di segnare sull'ormai immancabile giro alla morte al Nurburgring, un tempo inferiore di quello della Elise e in linea con quello della più estrema Exige.
PARLA GIA' AMERICANO La scelta del motore giapponese è legata invece agli accordi già esistenti che prevedono l'utilizzo per la Elise del 1.8 VVT da 192 cavalli della Corolla. Nel caso della Eagle la donatrice è la Camry, sulla quale il V6 di circa 3,5 litri eroga 280 cavalli a 6.200 giri, con una coppia di 336 Nm a 4.700. Sulla sportiva d'Oltremanica i valori non si discosteranno di molto, anche perché per poter essere venduta in America, il motore ha dovuto passare sotto le tagliole legislative d'oltreoceano in materia d'inquinamento.
IN CINQUE PER I CENTO Nonostante questo, i primi dati disponibili per le prestazioni sono succulenti: meno di 5 secondi per lo scatto da 0 a 100 e circa 260 orari di punta massima. Per ottenere queste performance - e per avere un'erogazione corposa ad ogni regime - il motore sfrutta l'ultima evoluzione del sistema Toyota VVTi, che gestisce elettronicamente l'alzata delle valvole sia nella fase di aspirazione, sia in quella di scarico. Sulle doti di scattista della Eagle non c'è quindi da dubitare, mentre a fermare eventuali eccessi ci penserà un impianto frenante AP Racing, con dischi da 350mm e pinze a quattro pistoncini.
VERNISSAGE A LONDRA Informazioni più approfondite si avranno al prossimo British Motor Show di Londra, previsto per il 22 di luglio. Curiosamente, però, Lotus si è dilungata molto di più sugli interni della Evora, segno che la destinazione d'uso stradale dell'auto è un obbiettivo primario. L'abitacolo della Eagle si presenterà quindi con una dotazione e un design molto più maturo rispetto a quanto visto finora sulle sportive inglesi.
ABBINAMENTI STUDIATIEleganza e sportività saranno sottolineate dall'accostamento fra la pelle e materiali hi-tech come l'alluminio o la fibra di carbonio. Davanti agli occhi, il fortunato possessore della Evora avrà poi strumenti di foggia classica, ma illuminati da led con luce azzurra, oltre ad un volante con la parte inferiore piatta, come sulle vere auto da gara. Non mancheranno poi i moderni sistemi d'intrattenimento - navigatore, bluetooth, telecamera posteriore - studiati in collaborazione con la Alpine.
IN QUATTRO PER SCELTA Dotazione a parte, sarà la struttura dell'abitacolo a fornire un comfort mai sperimentato prima su una Lotus in termini di spaziosità e vivibilità, anche se i posti posterioriufficialmente vengono destinati a due bambini o ad adulti minuti e per brevi periodi. I single o le coppie senza figli potranno poi ordinare la Eagle con i soli due posti anteriori e la zona posteriore dedicata al carico dei bagagli.
C'E' POSTO PER TÈ? Gli oggetti meno ingombranti potranno invece essere stivati in diversi portaoggetti sparsi per l'abitacolo o nel classico cassetto porta-guanti. Una vera primizia per Lotus, a cui si aggiungerà la disponibilità di uno o due "cup holder". Quasi un'eresia per i puristi appassionati di Lotus, anche perché nonostante i natali al di là della Manica, è difficile che la dotazione in questione si riferisca alla classica "cup" di tè delle cinque...
GUARDALA IN GRANDE