Auto e cinema: un binomio tanto forte da influenzare ora anche l’ottava edizione del Los Angeles Design Challenge. Dall’America al Giappone, ecco come i designer hanno immaginato le protagoniste di sei stravaganti pellicole. E quale è stata premiata dalla giuria.
BINOMIO PERFETTO Si ripete ormai da otto anni il Los Angeles Design Challenge, il concorso di design che fa da cornice al Salone americano. Un appuntamento tanto atteso dal pubblico quanto dai designer in gara, liberi per una volta di lavorare su auto svincolate da ogni limite industriale. Dopo la scorsa edizione incentrata sulla leggerezza, il tema di quest’anno ha omaggiato il binomio auto-cinema, invitando i centri di design a lavorare su una vettura pensata per un film del futuro.
NON SOLO AMERICA Dopo l’apertura dello scorso anno, anche l’edizione 2011 ha richiamato alcuni concorrenti al di fuori del territorio americano, coinvolgendo i centri stile tedeschi di Smart e Maybach e quello giapponese di Subaru. Solo tre le proposte a stelle e strisce, arrivate dai centri creativi di Mercedes, Honda e Hyundai, situati a pochi chilometri dalla stessa Los Angeles. Se la scorsa edizione aveva infatti visto una lunga lista di progetti in gara, arrivati addirittura a nove, quest’anno i concorrenti si sono ridotti a soli sei.
RITORNO AL FUTURO Dopo la De Lorean del professor “Doc” e l’Audi RSQ di “I, robot” ecco qui di seguito, una per una, come potrebbero essere le future regine della produzione holliwoodiana, con un’attenzione particolare alle novità che influenzeranno le auto del domani. Compresa la fresca vincitrice dell'edizione 2011 del concorso: la Smart 341 Parkour, auto personale di una giornalista del futuro, in grado di volare sui tetti, arrampicarsi sui muri e parcheggiare nello spazio riservato a una moto.
Honda Ih (Intelligent Horse)
La proposta di Honda è la protagonista di “Hight Noon”, un film che ci proietta in un futuro lontano centinaia di anni, segnato dal disastroso impatto di un grande asteroide avvenuto nel 2012. La popolazione umana, le infrastrutture e tutta la conoscenza acquisita nei secoli è stata praticamente cancellata in un solo istante e i pochi sopravvissuti cercano di ritornare alla normalità. Dall’idea di un piccolo team di scienziati nasce così la IH, acronimo inglese di “cavallo intelligente”. La vettura marchiata Honda, ispirata all’animale ormai estinto, si propone così di proteggere e accompagnare gli umani in un ambiente arido e desolato, unendo soluzioni retrò ad una tecnologia molto avanzata.
Nell’abitacolo ispirato alla sella di un cavallo, il classico volante viene sostituito dalle redini in pelle mentre, grazie allo sviluppo delle nanotecnologie, tutti i materiali e i componenti della vettura vengono realizzati sul posto, in accordo con un’economia ritornata alla produzione locale. La flessibilità nella produzione permette poi di personalizzare la vettura modificandone intere parti: intorno all’abitacolo si sviluppano diverse carrozzerie, accomunate da uno stile semplice che crea un ottimo contrasto con la complessità delle diverse sospensioni. Non cambia invece il disegno delle particolarissime ruote, dove le razze stesse garantiscono la presa sul terreno, mandando in pensione i classici pneumatici.
Hyundai Stratus Sprinter - Db Atlant (Airship)
Nonostante il suo look fortemente orientato al domani, il veicolo ideato dal team americano di Hyundai si trova invece ad operare nel secolo appena passato, accompagnando l’immortale contessa Elena in una serie di avventurose missioni. Grazie ai poteri sovrannaturali acquisiti dai genitori vampiri, la protagonista del film “Countess of Siberia” entra nella rete dello spionaggio russo durante la seconda guerra mondiale mentre, dopo il conflitto, gira il mondo con l’obbiettivo di fermare gli effetti negativi del comunismo. Il suo Stratus Sprinter non può dunque che essere un veicolo adatto a tutti i terreni, capace inoltre di emulare la proprietaria nelle sue doti sovrannaturali. Oltre ad aggiornarsi nel tempo, l’auto può infatti scomparire durante il giorno, tornando visibile solo con il calare delle tenebre.
L’abitacolo trasparente è protetto da un telaio esterno estremamente dinamico, mentre le ruote scoperte comunicano l’anima off-road del veicolo. Dal punto di vista delle forme appare però molto più interessante la DB Atlant, una sorta di casa volante che accompagna la contessa durante le sue missioni. La libertà nelle proporzioni e la possibilità di omettere le ruote ha favorito i designer nel realizzare un’affascinante scultura metallica, in cui le forme organiche si fondono perfettamente con i dettagli più meccanici, come la grande elica che domina la zona frontale.
Maybach Berline
Si cala in un grande classico con la concept di Maybach, protagonista di una particolare reinterpretazione di “Cenerentola”. Nel giorno del suo compleanno, dopo una giornata passata al lavoro, la ragazza riceve in prestito dal padre ingegnere un prototipo di una nuova lussuosa berlina, ispirata alle carrozze del passato. Scontato il finale, con la ragazza che trova il suo principe azzurro, ma non altrettanto scontati gli interni della vettura, finemente studiati dai designer del Centro Stile tedesco.
Aperte le grandissime porte ad ala di gabbiano, l’abitacolo svela la sua particolarissima architettura, con i due classici sedili posteriori che affacciano sulla grande zona relax ricavata nella parte frontale della vettura. Sono aggrappati al tetto i due poggiatesta ed un grande schermo 3D dedicato all’intrattenimento e alla gestione dell’autista virtuale che, attraverso il GPS, guida l’auto in modo autonomo. L’impostazione minimalista degli interni, caratterizzati da materiali pregiati quali pelle e legno, viene completata da un bonsai posto tra i sedili posteriori: un’aggiunta semplice ma inaspettata, che rende unica l’atmosfera a bordo.
La tendenza minimalista caratterizza anche gli esterni, dove alle superfici morbide si aggiungono dei raffinati dettagli, come il pannello dal motivo concentrico del tetto o i piccoli gruppi ottici sporgenti. La bravura dei designer tedeschi emerge però nell’architettura e nelle proporzioni, estremamente inusuali e rivoluzionarie ma bilanciate sotto ogni prospettiva.
Mercedes Silver Arrow
Per festeggiare i 125 anni della Casa, gli uomini di Mercedes hanno guardato indietro nel tempo, realizzando una vettura fortemente ispirata alla corsaiola W125 degli Anni 30. Il modello del film “Silver lighting” viene guidato da Hans05 e Franz02, due manichini da crash test che decidono di scappare per salvare l’auto dal distruttivo impatto con l’ariete.
Se la carrozzeria slanciata e le ruote scoperte rendono omaggio alla W15, alcuni tratti riportano al linguaggio formale delle Mercedes attuali, come la caratteristica calandra dominata dalla stella a tre punte. Dal punto di vista delle tecnologie vanno sottolineate le ruote multi-direzionali a rulli ed un particolarissimo tetto magnetico, capace di materializzarsi o scomparire senza occupare alcuno spazio. Le strisce luminose che percorrono la carrozzeria, oltre a ricordare alcuni film di fantascienza (come il recente “Tron: Legacy”), confermano una tendenza che influenzerà probabilmente le auto del domani. Oltre ad aver fatto la loro comparsa nei film e in questo concorso, sono infatti apparse recentemente anche su auto “più tradizionali”, come la Audi A2 Concept presentata lo scorso mese a Francoforte.
Smart 341 Parkour
Si chiama Annie la protagonista della pellicola ideata nel centro stile tedesco di Mercedes. La giovane giornalista è impegnata nel ritrovare il robot SGR, lo stesso che lo scorso anno tesseva il telaio della Smart 454 WWT, vincitrice del LA Design Challenge 2010 insieme alla Cadillac Aera. La piccola citycar su cui viaggia sfoggia tre diverse modalità di guida, che permettono alla ragazza di raggiungere ogni posto della città e scattare le foto per il suo primo importante scoop della carriera. Oltre alla classica guida su quattro ruote, la piccola tedesca puòinfatti volare grazie alle ruote che si trasformano in piccole eliche, o arrampicarsi sui palazzi attraverso potenti aspiratori.
Le forme della Smart sono estremamente interessanti, caratterizzate dai motivi esagonali che si ripetono nei gruppi ottici e nella pelle flessibile che ricopre le ruote. In pieno stile con il carattere della Casa, affascina poi lo sforzo nel cercare nuove soluzioni per parcheggiare in spazi sempre più ristretti, come la possibilità di lasciare la vettura in posizione verticale, appoggiata sulle ruote anteriori snodate. Un’ipotesi ancora lontana dalla realtà, ma che lascia intendere come Smart siadecisa nell’esplorare tutte le possibili soluzioni per un’auto sempre più a misura di città, andando anche oltre la semplice riduzione delle dimensioni.
Subaru Horizon
Dalla simpatica ambientazione di Smart si passa allo scenario apocalittico in cui si muove la Horizon, la quattro posti ideata dai designer giapponesi di Subaru. Cessata la rotazione della Terra, il pianeta si ritrova diviso in due emisferi estremamente diversi, con la popolazione umana costretta ad abitare nell’emisfero non colpito dai raggi solari, ricco di fiorenti megalopoli alimentate da un innovativo sistema energetico. L’esaurirsi delle scorte del minerale cristallizzato indispensabile per l’alimentazione del sistema energetico minaccia però la popolazione, costringendo i quattro protagonisti ad intraprendere un viaggio nell’altro emisfero, ricco del minerale ma estremamente ostile alla vita dell’uomo.
La Horizon accompagna i quattro attraverso forti campi magnetici, temperature torride, squilibri chimici e violente tempeste. Dal punto di vista estetico colpisce la texture che riveste tutta la carrozzeria ed il logo luminoso che occupa tutta la calandra, mentre le linee complessive appaiono fin troppo semplici e scontate. Se la stessa calandra e i gruppi ottici sembrano rimandare agli stilemi di Audi, il posteriore regala invece un pizzico di novità, lasciando trasparire inaspettati componenti meccanici dalle forme estremamente complesse.
SFIDA A TRE Per conoscere i vincitori bisognerà aspettare il 17 novembre, quando la giuria composta da professori e designer sceglierà la concorrente più creativa. A dispetto dell’anno scorso la sfida sembra però essere meno avvincente: oltre alla riduzione dei concorrenti anche le novità tecnologiche e stilistiche sembrano essere un po’ calate, soprattutto per quanto riguarda le proposte di Hyunday, Mercedes e Subaru. I tre posti sul podio sembrano dunque destinati ai due progetti tedeschi di Smart e Maybach, curati nei dettagli e valorizzati da soluzioni innovative, e alla IH di Honda, attraente nelle forme ed interessante nel suo contrasto rétro-futuristico. Troppo arduo però indovinare chi occuperà il gradino più alto: per questo, non ci resta che aspettare.