È probabilmente questa l'auto più cool vista al Kenshiki Forum: il concept per un'ammiraglia sportiva elettrica prevista per il 2026. La linea della Lexus LF-ZC è filante pulita e complessa allo stesso tempo, ma più di questo importa il concetto di personalizzazione estrema che ci sta sotto: la personalizzazione delle caratteristiche di guida.
Lexus LF-ZC, vista laterale
PERSONALIZZABILE VIA SOFTWARE
Tutto passa per il nuovo sistema operativo Arene OS, che consentirà di scaricare Over The Air (OTA) profili di funzionamento che cambieranno significativamente il comportamento dell'auto. Potranno farlo grazie all'architettura full-electric, che offre un controllo preciso della coppia per ciascuna ruota tramite il sistema Direct4: sia per ottimizzare la trazione sia per modificare il modo in cui l'auto reagisce agli ordini del pilota, rendendola più sottosterzante, sovrasterzante o neutra. Ma il tutto passa anche per lo sterzo di tipo drive-by-wire, con un ritorno di forza simulato come nei volanti della Playstation: personalizzabile anch'esso sulla LF-ZC. Chiude il cerchio il Sound Generator, che non si limiterà a ripetere a pappagallo un sound preconfezionato, ma lo saprà modulare per fornire informazioni tattili al pilota sotto forma di vibrazioni, per aiutarlo a ''sentire'' meglio l'auto. In modo diverso secondo le preferenze, s'intende.
Lexus LF-ZC, la plancia con 7 schermi
GLI INTERNI
A bordo è un tripudio di display, con due di essi piccoli ai lati del volante a cloche: assomigliano a smartphone, per la verità, e comandano via touch le funzioni di aiuto alla guida e l'infotainment. Un display davanti al guidatore fa da quadro strumenti, mentre due maxi schermi davanti al passeggero esaltano le funzionalità dell'infotainment. Tutti elettronici gli specchietti retrovisori, che rimandano in plancia le immagini riprese da tre telecamere su altrettanti monitor dedicati.
Lexus LF-ZC, 3/4 posteriore
PIATTAFORMA E BATTERIE
La piattaforma è ottenuta per gigacasting, la tecnica usata anche da Tesla, che consente di realizzare in un solo colpo e in pochi minuti le tre parti della scocca: l'anteriore, la posteriore e quella centrale che ospita la batteria. In questo modo si evita l'assemblaggio e la produzione separata di circa 175 componenti diverse per la parte frontale come per quella posteriore, con un enorme risparmio di tempo a vantaggio dei costi. Il tutto con un'occhio anche a non far salire troppo i costi di sostituzione in caso di incidente, anche se sul come abbiano risolto questo problema non sono stati forniti dettagli. Per l'accumulatore si parla di un nuovo pacco da 800 km di autonomia, con ricarica dal 10 all'80% in 20 minuti. Vedremo.