La grande L di casa Toyota ha rilasciato un'altra immagine della concept compact premium car in mostra a Francoforte. Una vettura che anticipa l'annunciato sbarco nel settore delle compatte luxury.
DETTO E FATTO La scommessa Toyota di creare un marchio luxury equiparabile ai capiscuola tedeschi, azzardo ormai ventennale ma premiato da consensi di critica e clienti, non è più in discussione. Quello che forse ancora manca, almeno sul mercato europeo dove misure contenute e understatement sono sempre ben accetti, è una convincente interpretazione di taglio inferiore, in grado di allargare e possibilmente ringiovanire lo spettro dei potenziali clienti. Detto, fatto: come previsto Lexus ha iniziato il percorso di avvicinamento al segmento delle compatte luxury, quello che un tempo era terreno di conquista della Golf e che oggi vede Audi A3 e BMW Serie 1 mietere contratti.
LA GRANDE ATTESA Per ora solo due immagini e un bozzetto da cui si intuiscono però le linee guida del design futuro Lexus. L'appuntamento fila dritto a Francoforte dove sarà Andy Pfeiffenberger (Vice President Lexus Europe) a fornire delucidazioni e dettagli succulenti. Ad accompagnare le prime immagini per orac'è solo uno scarno comunicato stampa, dove la Casa madre ricorda, appuntandoselo al petto a mo' di medaglia, l'acquisito status nel segmento luxury e la specializzazione nell'ibrido. Una strategia pensata apposta per creare interesse e attesa intorno al modello.
L COME LAME Dal punto di vista stilistico gli occhi si soffermano su un family feeling tipicamente Lexus. Con muso e tre-quarti anteriore che mettono in mostra un frontale ancora troppo movimentato per pensare a una vettura di serie, con fari e forme metalliche affilate come lame. La bocca disegnata sul davanti si unisce verso l'asfalto con le prese d'aria laterali, mentre salendo verso l'alto si complica in un intreccio di volumi e di linee un po' troppo movimentato fino a influenzare le linee del cofano con due nervature che disegnano una V molto allargata.
ESIBIZIONISTA Idem per quel po' che si vede del posteriore, anch'esso carico di linee e di volumi che si inseguono e si intrecciano. Ci sono poi cerchi extralarge con pneumatici a spalla quasi inesistente, fianchi altissimi e zero orpelli, come specchi e maniglie di apertura a deturpare la purezza delle linea. Ma si intuisce la ricerca di un linguaggio emozionale di livello più elevato rispetto alle sorelle di gamma, con alcuni temi tipici vedi l'arco disegnato dalla vetrata laterale e dall'andamento del padiglione sfuggente ulteriormente accentuati. Un assaggio profumato e quanto basta per ingolosire nell'attesa.
PREMIUM LIOFILIZZATATutto fa pensare che la grande L stia seguendo la ricetta base per una compatta premium di successo, che per essere tale non deve mai dare l'idea di essere un'alternativa low cost o di "ingresso" agli occhi di clienti ricercati e spesso modaioli, ma piuttosto rappresentare semplicemente una declinazione liofilizzata dell'essenza di marca. Non a caso Lexus promette tanto sia sotto il profilo dello stile sia sotto quello tecnologico, anche se non ci sono conferme su eventuali utilizzi di tecnologia ibrida per i motori. Lecito aspettarsi una sorpresa in tal senso: sotto il profilo del marketing e dell'immagine sarebbe una caratterizzazione perfetta per differenziarsi, da subito, in un panorama di accesa concorrenza.
CERTO E INCERTO Rimangono comunque ancora molte questioni aperte. Se per la gamma motori, oltre all'ibrido, si potrebbe scommettere sulla presenza di diesel e benzina ripresi dalla gamma IS, almeno nelle versioni meno esagerate, in piena epoca downsizing non dovrebbero essere escluse neppure alternative meno muscolari, magari riprese dalla banca organi Toyota. Solo ipotesi sulla trazione: anteriore o posteriore? Argomento sempre importante per cuori sportivi e puristi della guida luxury, al momento BMW con la Serie 1 ne fa un tratto distintivo, ma Audi ha dimostrato ampiamente che, almeno in questo segmento, non si tratta di un passaggio obbligato per il successo.
PASSAGGIO OBBLIGATO Mentre sembrano ingredienti imprescindibili l'eccellenza stilistica e qualitativa, tanto negli interni che sotto il cofano, e la presenza di optional qualificanti. Un passaggio obbligato, come del resto la presenza nel segmento C per i player automotive del lusso. Vi terremo aggiornati, a cominciare dal nome.