Ha sfilato al Mondial di Parigi ma arriverà su strada solo nella seconda metà del 2009 la variante scoperta dalla piccola di Casa Lexus. Il suo fiore all'occhiello è un tetto in alluminio che si ripiega in 20 secondi e promette un comfort acustico degno di una berlina.
A ME GLI OCCHI A fare i precisini e i razionali a volte non c'è molto da guadagnare. Lo dimostra la Lexus IS, realmente uno tra i prodotti migliori del segmento D eppure costretta a vestire dell'incompresa in un mercato che continua a premiare quasi esclusivamente le "solite note" tedesche. Convinti - a ragione - che il segreto del successo sia legato all'immagine oltre che ai contenuti in senso stretto, all'ombra della grande L hanno deciso da un po' di tempo a questa parte di confezionare nuove versioni, capaci di richiamare meglio a sé i riflettori e, di riflesso, sull'intera gamma.
LA BUONA, LA BELLA E LA CATTIVA Dopo la muscolosa e cattivissima IS F con motore V8 5.0, sulla passerella di Parigi ha sfilato la IS 250C, fascinosa variante coupé-cabriolet, attesa sul mercato nell'estate del 2009 con un motore V6 2.5 da 208 cv. Della sorella berlina tutta casa e ufficio, questa scoperta mantiene immutata giusto una manciata di particolari a livello estetico, anche se il family feeling salta comunque subito all'occhio.
UNO E TRINO Le parti comuni sono il cofano, i fari, gli specchi retrovisori e le maniglie delle porte, mentre il resto è tutto nuovo di zecca. L'elemento più personale è - neanche a dirlo - il tetto. Realizzato in alluminio e diviso in tre pezzi che scompaiono alla vista in soli 20 secondi, prende il là dalle nervature che partono dalla mascherina e descrive un arco dalla linea molto pulita, complice la notevole inclinazione del parabrezza.
ALZA LA CODA Il tutto culmina in una coda leggermente più massiccia di quella della tre volumi, rialzata di 50 mm per far posti ai pannelli della capote senza sacrificare troppo la capacità di carico. Anche l'abitabilità posteriore non risente più di tanto della forma più attillata del tetto, grazie all'abbassamento di 30 mm dei sedili posteriori, che regala un po' più di spazio per la testa. Per facilitare l'accesso a chi viaggia dietro le porte si danno invece una stiracchiata, allungandosi di ben 300 mm.
TUTTO SU MISURA Una volta a bordo si trovano volante e plancia identicia quelli della IS vulgaris. Le uniche differenze riguardano la strumentazione, rivista per essere meglio leggibile in condizioni di luce forte come con il tetto abbassato. Anche altre parti sono però adattate per non far rimpiangere in nessun modo il comfort e la guidabilità della versione chiusa. Le sospensioni anteriori a triangoli sovrapposti e quelle posteriori multilink sono tarate ad hoc, mentre sul fronte sicurezza rispondono "Presente!" all'appello tutti i sistemi del Vehicle Dynamics Integrated Management, dal controllo elettronico della stabilità VSC al Pre-Crash Safety, che fa di tutto per limitare i danni alla macchina e agli occupanti in caso d'incidente.