Parlando di batterie per auto elettriche, il punto di svolta che tutti attendono da tempo sarebbero i cosiddetti ''accumulatori allo stato solido'', una nuova tecnologia che promette di risolvere tutti i problemi (veri o presunti) delle batterie tradizionali e che presto dovrebbe debuttare su alcuni modelli della Nio. Altro fronte di sviluppo sono i supercapacitori, integrati in accumulatori di nuova concezione che si ricaricano in pochi secondi. Se tutto questo comporterà davvero una rivoluzione, prima o poi lo scopriremo. Ma nel frattempo lo specialista CATL, leader nella produzione di accumulatori, ha evoluto la tecnologia delle batterie LFP - quelle a basso costo che Tesla vorrebebe utilizzare per le Model 3 e Model Y di prossima generazione - tanto da permettere il recupero di 400 km di autonomia in soli 10 minuti. E ha compiuto un passo fondamentale per metterle sul mercato entro marzo 2024.
EVOLUZIONE DELLA SPECIE Tale passo è la partnership appena siglata con il costruttore cinese Hozon Neta, con cui CATL ha rapporti già da tempo per lo sviluppo di un pianale per auto elettriche con batteria integrata. Se il nuovo accumulatore ShenXing Superfast Charging Battery debutterà all'interno del nuovo pianale o meno non è ancora dato sapere, ma intanto sappiamo che le evoluzioni del pacco batterie LFP (acronimo inglese che indica la chimica al litio-ferro fosfato) prevedono una nuova formula per l'elettrolita e una membrana più sottile e più sicura contro il rischio di incendio da surriscaldamento.
Spaccato della nuova batteria LFP ShenXing di CATL
I NUMERI DELLA SHENXING Grazie a queste innovazioni, CATL sarebbe riuscita a risolvere i problemi tipici delle batterie LFP: più economiche e durevoli, ma anche caratterizzate da prestazioni più basse. Le ShenXing sarebbero infatti le prime batteria LFP ad accettare ricariche ''4C'', ossia a una potenza quattro volte superiori alla capacità: in pratica, un accumulatore da 100 kWh potrebbe ricevere energia a 400 kW così da recuperare 400 km di autonomia in soli 10 minuti attaccata alla presa. Secondo i test di CATL le ShenXing si comporterebbero bene anche al freddo, che notoriamente rappresenta una sfida per le batterie, passando da 0 all'80% in mezz'ora a 10° sottozero.
CHE COSA MANCA ADESSO A stemperare un po' gli entusiasmi, due considerazioni: la prima è che i modelli della HOzon Auto non sono importati in Italia e comunque colonnine abbastanza potenti da garantire davvero quei tempi di ricarica, per ora, non se ne trovano. Le più potenti stazioni di ricarica in uso sono le ABB Terra 360, da 360 kW, e ci vorrà un po' prima che si diffondano le nuove Megawatt Charging Station: sviluppate con l'italiana Alpitronic e presentate lo scorso anno in Norvegia. Queste colonnine, però, sarebbero in grado di erogare fino a 3,75 MW, ossia 3.750 kW. La corsa alla megaricarica è appena cominciata.