Mancava una bella monovolumona con la faccia da Thesis, eccola. È la novità primaverile infiocchettata da mamma Lancia: "ammiraglia di classe declinata nella forma del monovolume", sono le parole di Casa. Presentazione mondiale in quel di Ginevra.
Cancella la Z dalla gamma di Torino, offrendo dimensioni per sei passeggeri (4,75 metri di lunghezza, per 1,86m di larghezza e 1,75m di altezza), due coppie di motori, e look Lancia, quello nato con il prototipo Dialogos e sviluppato con Thesis. Nel bene e nel male.
Realizzata in joint-venture con il gruppo francese PSA, la Phedra si presenta con il nuovo nasone di famiglia, evidenziato dalla nervatura del cofano e dalla linea del parabrezza particolarmente inclinata. Fari ampi e squadrati, paraurti integrati al resto della carrozzeria, con presa d’aria a tre sezioni e modanature cromate che seguono poi l’intero perimetro della vettura.
E poi la vista laterale, con la superficie vetrata appuntita e di grandi dimensioni, le due maniglie affiancate delle portiere (omaggio a nonna Aurelia) e la linea di cintura a gradino che cinge la carrozzeria tutta, abbassandosi, davanti e dietro, fino a raccordarsi con i paraurti. Gli specchi retrovisori a sventola continuano il profilo del parafango e integrano le frecce laterali.
Dietro, il portellone fa poco per apparire sobrio, sproporzionato com’è tra la carrozzeria e l’ampiezza del lunotto: ci provano una scalfatura orizzontale con lo scudetto del Gruppo, la cromatura sopra alla targa o i gruppi ottici a sviluppo verticale dalla doppia colorazione, ma senza grossi successi.
Dentro, sei posti singoli e svariate configurazioni per i sedili (riscaldati, girevoli, regolabili elettricamente e dotati di memoria per le posizioni), vani e scomparti e cassetti e tavolini ripiegabili e un bagagliaio spazioso e attrezzato. La plancia racchiude la strumentazione in posizione centrale, con il display TFT a sette pollici del CONNECT NAV+, lo strumento infotelematico con mille funzioni, tre le altre la possibilità di chiacchierare con uno dei 750 operatori del Contact Center di Arese. La consolle centrale – molto Guerre Stellari – integra il cambio, i comandi a distanza del computer di bordo e del climatizzatore automatico "multi-zona".
I motori sono due a benzina - un 2.000 cc di cilindrata da 136 cv di potenza (185 km/h di velocità massima e 11,2 secondi per accelerare da zero a cento) e un inedito 3.0 V6 24v di 204 cv (205 orari e 10,2 secondi) - e due turbodiesel common rail: un 2.0 JTD con 109 cv (174 all’ora e 13,4 secondi) e il nuovo 2.2 JTD di 128 cv (182 km/h e 12,6 secondi per lo 0-100). Consumi dichiarati: dai 7 litri per 100 km del 2.0 JTD agli 11,5 del 3.0 V6. I cambi saranno manuali o automatici, a seconda della motorizzazione.
Sicurezza
: sei airbag, ABS con il correttore di frenata EBD, dispositivo antislittamento ASR, controllo della stabilità dinamica ESP, dispositivo di assistenza alle frenate di emergenza e attacchi Isofix dei seggiolini.