75 anni dopo, ecco come potrebbe rinascere la Lancia Aprilia secondo i designer di GetShaped.
RETROVISIONI Con un foglio e una matita, sognare non costa nulla e si può osare di tutto: perfino riportare in vita auto uscite di produzione da lustri. Settantacinque anni dopo la sua nascita due designer lo hanno fatto con la Lancia Aprilia. Ecco dunque come potrebbe essere oggi la berlinetta torinese in una sorta di riedizione contemporanea (chiamata Aprilia 75) secondo l’interpretazione di Michele Di Mauro e Claudio Piccioli, matite con un passato in Pininfarina, Alfa Romeo e Lamborghini e ora firme dello studio GetShaped.
ALTRO CHE AMERICA La loro non è solo una retrospettiva affascinante ma, se vogliamo, un’operazione in controtendenza. Con una Lancia sempre più americanizzata dal gemellaggio con Chrysler, infatti, riavvolgere la pellicola della sua storia per proporre un remake della Aprilia suona quasi come un grido di vendetta. Soprattutto considerando che, con questa Aprilia 75, Di Mauro e Piccioli hanno mantenuto le principali peculiarità stilistiche dell’originale e rispolverato il dna del design Lancia in quegli anni (tra la fine degli anni Trenta alla fine degli anni Quaranta).
TRA PASSATO... La calandra è massiccia, verticale e prorompente come quella della progenitrice; i parafanghi perdono le rotondità di un tempo ma, così sporgenti, restano altrettanto emblematici; e poi la spina dorsale, tracciata in lungo come il meridiano di Greenwich, solca perfettamente a metà cofano e tetto della Aprilia 75, dividendola in due costoni. Dell’Aprilia che fu sono ben riprese anche le proporzioni, il posteriore sfuggente e le ruote posteriori a fil di carrozzeria. Per il resto, invece, i due designer hanno lavorato strizzando l’occhio alle concept contemporanee.
…E PRESENTE Per questo la nuova Aprilia si guadagna due spalle massicce che non aveva, minigonne laterali e luci di nuova concezione, sia all’anteriore sia al posteriore. I cerchi, ben differenti dagli originali, mantengono comunque un gusto rétro. Chissà se questo mélange ben dosato di passato e presente piacerà ai vertici del Lingotto, e chissà mai che non possa ispirare un vero sequel dell’Aprilia. In tal caso, lo spunto iniziale ci sarebbe già: che ve ne pare come punto di partenza?