Per lei si potrebbe usare un'infinità di superlativi, assoluti e relativi. In questo caso, però, è meglio lasciar parlare i numeri: 12 cilindri, 6,5 litri, 650 cavalli, 340 chilometri orari, 3,4 secondi nello scatto 0-100, 20 esemplari e 1.000.000 di euro più tasse.
LA CORRIDA Per presentare l'ultima Lamborghini protagonista al Salone di Francoforte è imperativo partire dal nome. Alzi la mano chi sa cosa vuole direReventón... senza usare l'aiuto da casa, il parere del pubblico e l'opzione 50/50. Ok, che sia un nome legato al mondo dei tori come per tutti gli altri modelli della Casa è abbastanza scontato; tuttavia nemmeno Wikipedia riporta che Reventòn è niente po' po' di meno che un toro appartenuto alla famiglia di Don Rodriguez, che durante una corrida uccise il torero Felix Guzman nel 1943.
DARE E AVERE Roba da domanda da un milione di euro con Gerry Scotti... La cifra - 1.000.000 di euro, avete capito bene - è invece proprio quella che la Lamborghini chiede per ciascuno dei 20 esemplari che saranno costruiti di questa supercar. Come se non bastasse, bisogna però ancora aggiungere le tasse locali, diverse da Paese a Paese. Il che, in moneta sonante, vuol dire che in Italia occorre sborsare altri 200.000 euro per l'Iva.
INCONFONDIBILE Se il vecchio Reventón a quattro zampe era un tipino tosto, la Reventòn a quattro ruote non è certo da meno e porta alle estreme conseguenze l'indole sportiva della Murciélago LP640, sulla cui base è sviluppata. La linea è nuova, anche se la presenza nelle sue vene di sangue Lamborghini è assolutamente lampante. Il taglio geometrico, le proporzioni tra i volumi - con l'abitacolo molto avanzato - e le due prese d'aria trapezoidali ai lati del muso sono tratti inconfondibili.
VENTILATORE DI LUSSO Se il colpo d'occhio è quello di famiglia, aguzzando la vista si scopre però che la Reventón ha i suoi bravi elementi distintivi, a iniziare dalla superficie più che mai sfaccettata della carrozzeria, appuntita come una freccia e realizzata in CFC, ovvero fibra composita di carbonio. Particolarissimo è anche il suo colore, un grigio-verde opaco che mette in risalto il nero lucido dei cerchi. Questi ultimi sono dotati anche di alette in carbonio che fanno da ventilatore di lusso per raffreddare i freni carboceramici, su cui agiscono pinze a sei pistoncini.
LA RELIQUIA Tra gli elementi di continuità c'è la disposizione asimmetrica delle prese d'aria, con un'enorme bocca che rinfresca le idee al radiatore dell'olio sotto la porta del pilota e che non ha una gemella sul lato passeggero. Continuando il giro perlustrativo è impossibile non annotare la presenza di una copertura in vetro per il vano motore, che lascia esposta, come una reliquia di Sant'Agata, il V12... di Sant'Agata.
SELEZIONE SPECIALE Il motore è in pratica lo stesso della LP640, dalla cui linea di montaggio in Lamborghini fanno intendere di pescare le unità più a punto e prestanti per destinarle alle Reventòn. La selezione consente alla Casa di far salire la potenza massima dichiarata per la Reventón di 10 cv, fino a un totale di 650, erogati a 8.000 giri. 2000 giri più in basso, a quota 6.000, c'è invece il picco di coppia, pari a 660 Nm. Simil valori si traducono su strada in una velocità massima di 340 km/h e in un crono di 3,4 secondi nello scatto 0-100. Un simile tempo è ottenuto grazie anche al cambio robotizzato a sei marce e.gear e alla trazione integrale permanente Viscous Traction.
FATTORE G Le ultime chicche, la Revetón le riserva nell'abitacolo. L'elemento più spettacolare è senza dubbio la strumentazione, che ha come componenti principali tre display a cristalli liquidi, ospitati in una cornice d'alluminio e carbonio. Il pilota può scegliere se farli funzionare con una grafica simile agli strumenti circolari analogici oppure se usare colonne luminose. Una vera ciliegina sulla torta è infine il G-Force-Meter, strumento che mostra tramite frecce che s'illuminano in una griglia 3D a quali accelerazioni laterali e longitudinali è sottoposta la Lamborghini attimo per attimo.