Kia Optima PHEV: la berlina ibrida plug-in ha scatto felino e percorre 50 km in modalità elettrica, fino a 120 km/h.
IBRIDA CON STILE Da quando lo stile delle Kia è stato affidato a Peter Schreyer dalla Corea ne sono arrivate delle belle. Sportage, per dirne una, ma anche tutta la famiglia Kia ha ora uno stile personale e moderno. L’ultima arrivata è la Optima che vuole tenere fede al detto nomen omen nello stile e anche nella qualità, qualità premiata dall’ultimo rapporto J.D.Power. Per la prova della Kia Optima Sportswagon 1.7 CRDi leggete quanto ha scritto Marco, io oggi mi dedico alla Kia Optima PHEV, la versione ibrida plug-in, disponibile per ora soltanto in versione berlina, affiancata nel 2017 dalla versione Sportswagon.
TIGER NOSE Si sa, noi italiani non siamo amanti delle berline ma con i suoi 485 centimetri diluiti in una forma decisamente filante e sportiva la Kia Optima PHEV è una sedan meno berlina di molte altre. Il passo lungo (280cm) contribuisce a renderla snella, il frontale con il Tiger Nose caratteristico delle nuove Kia (per chi non lo sapesse ancora è il motivo della calandra Kia) è sportivo e il disegno della coda è quasi da coupé. All’effetto coupé contribuiscono il micro finestrino annegato nel montante posteriore, il lunotto piuttosto inclinato, la coda alta e ben sagomata a mo’ di spoiler con le luci dal taglio sottile. Uno stile che può piacere anche a chi non ama le berline.
PENETRAZIONE DOLCE La versione ibrida plug-in di Kia Optima anche alcuni accorgimenti per bucare meglio l’aria non soltanto visivamente ma anche fisicamente. Ha paraurti più aerodinamici, griglie di ventilazione dei radiatori intelligenti, cerchi da 17” dedicati per un Cx di 0,25, contro 0,27 delle altre Optima e 0,24 della profilatissima Toyota Prius. A distinguere la Kia Optima ibrida plug-in ci sono anche il portello di carica della batteria, sul parafango sinistro, e bordini azzurri sulla calandra e sulle minigonne che fanno tanto elettrico.
EFFICIENZA INNANZITUTTO Gli accorgimenti per rendere più efficiente la Optima PHEV non si fermano qui, anche il climatizzatore e i sedili riscaldabili (e, optional, ventilati) fanno la loro parte con la funzione Driver Only, che ottimizza il posto di guida ed esclude il resto dell’abitacolo. Il sistema di frenata rigenerativa è alla sua terza generazione ed è più efficiente dell’11%. Disponibile a breve per Optima ibrida plug-in anche il Coasting Guide Control che, collegato al navigatore e attivo tra 60 e 160km/h, consiglia grazie una spia sul cruscotto come dosare il gas sulla base del percorso impostato, per massimizzare la carica delle batterie in frenata o per mantenere una marcia il più possibile costante.
PASSO LUNGO; TANTO SPAZIO All’interno, lunghezza e passo abbondanti rendono abbondante anche lo spazio sia per chi siede davanti, sia per chi siede dietro, che trova uno spazio per le gambe da limousine sui sedili riscaldabili. Meno vorace è il bagagliaio, con 307 litri dichiarati, che non sono pochissimi ma potrebbero essere di più considerata la taglia della Kia Optima ibrida. Le batterie non sono colpevoli, stivate sotto il sedile posteriore e al posto della ruota di scorta, a loro va imputato soltanto l'aumento di peso di 130 chilogrammi.
CUORE ELETTRICO Il pacco batterie da 9,8kW/h però assicura alla Kia Optima PHEV un’autonomia solo elettrica di oltre 54 chilometri, dichiarata e decisamente vicina alla realtà, con una velocità massima in marcia EV di 120 km/h. Si carica alla presa di casa in 6 ore e 30 minuti, sono sufficienti tre ore se si collega a una carica veloce e lo stato di carica è visibile anche all’esterno grazie all’indicatore sopra la plancia. Le batterie danno energia a un motore elettrico da 68 cv tra 2.330 e 3.300 giri con 205 Nm tra 0 e 2.330 giri.
CUORE CALDO Il motore elettrico è montato al posto del convertitore di coppia del cambio automatico a sei marce e va a braccetto con un duemila a iniezione diretta di benzina GDi da 156 cavalli e 189Nm a 5.000 giri. La potenza massima totale dichiarata è 205 cv a 6.000 giri con 375 Nm a 2.330 giri per 192 km/h, 0-100 in 9.4 secondi per emissioni e consumi minimi (ciclo NEDC New European Driving Cycle): 37g/km di CO2 con consumi medi di benzina pari a zero con carica massima della batteria e 5,3 l/100km con carica minima per un consumo combinato di 1,6 l/100km.
DOTAZIONE FULL (O QUASI) Nel piacere di stare a bordo c’è anche il piacere di un abitacolo ben fatto, con materiali di qualità e uno stile gradevole. E con una dotazione che non mi fa sentire la mancanza di nulla. La Kia Optima PHEV costa 44.000 euro (al lancio è previsto uno sconto di 5.000 euro, però) ma con la dotazione più completa che una Optima possa desiderare, dagli interni in pelle all’infotainment con schermo da 8”, dal navigatore GPS 3D con menu specifici per il calcolo dell’autonomia elettrica e le indicazioni per le stazioni di ricarica al collegamento con Android Auto e Apple CarPlay, dal climatizzatore bizona con ionizzatore all’HiFi Harman Kardon, dal pad per la ricarica wireless del cellulare al volante riscaldabile, dai vetri idrofobici ai fari LED adattivi.
SAFETY Qualcosa, però, alla dotazione di serie della Optima ibrida plug-in manca. Si può ottenere con il Platinum Pack del valore di 3.000 euro e comprende le dotazioni di sicurezza che Kia raccoglie sotto il nome di Drive Wise, dall’Autonomous Emergency Brake al Blid Spot detection, dal Rear Cross Trafic Alert al Lane Keeping Assist, dall’High Beam Assist allo Smart Cruise Control, dall’Around View monitor al rear Cross Traffic Alert. Il Platinum Pack include anche sedili anteriori ventilati, tetto panoramico e sedile passeggero regolabile elettricamente in otto direzioni.
SCATTO FELINO La Kia Optima ibrida plug-in mi invoglia a pestare sull’acceleratore. Il suo corpicione pesa 1.780kg in ordine di marcia ma il motore elettrico lo fa scattare veloce e silenzioso come un felino ai semafori e garantisce sempre una buona accelerazione. La sensazione è che sia anche più veloce dei 9,4” dichiarati sullo 0-100, anche perché al semaforo ci si misura in genere sullo 0-30 o sullo 0-50 km/h dove la coppia massima a zero giri del motore elettrico fa la differenza nello scatto.
CONSUMI DA SCOOTERINO Quando voglio accelerare ancora più rapidamente ed esco dal centro città spingo di più sul gas e arriva in aiuto il duemila GDi che inizia a spingere con discrezione, aggiungendo alla coppia costante del motore elettrico la tipica progressione di un motore a benzina fino al suo picco di coppia massima a 5.000 giri. Per ottenere questo effetto è necessario farsi un po’ di violenza e premere con decisione a fondo sul gas. Alla fine della mia prova con tanta città e il piede pesante il computer di bordo indicava 48km/litro, che è sempre un bel vedere, ma avrei potuto consumare zero benzina se avessi adottato uno stile di guida oculato.
IBRIDA PER VIAGGIARE Che la Kia Optima PHEV sia silenziosa quando viaggia in elettrico è quasi scontato ma la ibridona viaggia silenziosa anche in velocità. Anche quando si innesta il motore a benzina GDi a volte devo guardare lo schermo davanti a me (il contagiri è sostituito sulla PHEV da un display che mostra graficamente stile di guida e flussi di energia) per capire se è accorso in aiuto o meno. E in velocità sento pochi fruscii aerodinamici e una scocca ben isolata con un rumore di rotolamento delle gomme sull’asfalto minimo.
STABILE E CONFORTEVOLE La Kia Optima è un’auto comoda, come comoda è la sua posizione di guida che si adatta bene alla mia guida più bassa e sdraiata possibile, come a quella di chi sembra debba riuscire a guardare il paraurti anteriore dal posto di guida. Optimo è l’assetto, confortevole ma determinato a farmi percorrere curve e controcurve senza scomporsi a tradimento e il servosterzo elettrico non ha mai indecisioni ed è facile impostare la traiettoria senza correzioni. Le batterie, poi, spingono il baricentro in basso a tutto vantaggio della stabilità.