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Kia Multi-S


Avatar Redazionale, il 16/09/05

19 anni fa - Un assaggio della nuova Carens.

Tana per la monovolume coreana! Il nascondino della erede della Carens, camuffata da concept e nascosta dietro un sipario rosso, è durato poco in quel di Francoforte. Su strada però non la vedremo prima di un annetto.

BOCCHE CUCITE Il comunicato ufficiale diramato dalla Kia sta decisamente sul vago. Stando a quanto scritto, quello appena presentato è un prototipo fine a se stesso, il cui futuro resta ancora misterioso. Per completare la scena in stile "spy story" ci mancava solo che allo stand la hostess distribuisse il materiale fischiettando e sfogliando distrattamente il giornale dietro un paio di occhialoni scuri. Eppure, basta un pensierino alla carta d'identità e alla data di nascita della Carens perché prenda inesorabilmente corpo il sospetto che si stia preparando una staffetta nel listino.

ELEVATA A POTENZA Alla Kia provano a rimescolare ulteriormente le carte definendo questa concept una CUV (Crossover Utility Vehicle) di seconda generazione. In pratica, una sorta di crossover elevata al quadrato, a cavallo tra le crossover normali, le monovolume e le Suv. Anche il nome Multi-S si presta a molte letture, con la S che può stare per Sporty, sportiva, Spacey, spaziosa, oppure Smart, elegante (ogni riferimento alle omonime utilitarie è puramente casuale).

POCHI DUBBI Tutti gli sforzi sono però vani: le forme della Multi-S lasciano ben pochi dubbi su quale sarà il suo ruolo una volta giunta sul mercato. Lunga 4.545 mm, larga 1.850, alta 1.650 e con un passo di 2.700, la Multi-S ha le physique du rôle della monovolume di taglia media. Il frontale non brilla per personalità ma ha un disegno equilibrato, di quelli che forse non fanno scattare il colpo di fulmine ma che hanno il pregio di non stancare.

TOCCHI SPORTIVI Nella fiancata si notano superfici vetrate piuttosto estese, mentre i lamierati hanno un andamento molto pulito, movimentati giusto dalle modanature laterali il rilievo. La parte più originale finisce così con l'essere la coda, con una profonda scanalatura che segna la base del lunotto e le luci. Un design essenziale, senza soluzioni arzigogolate e con una spruzzata di tocchi sportivi che sono un must per ogni show car, come i terminali di scarico squadrati in metallo, la presa d'aria anteriore a nido d'ape e i fendinebbia gemellati con le frecce. Accessorio indispensabile per una mise di gala che si rispetti, i cerchi sono oversize, da 19" e con pneumatici 245/45.

SOTTO LE STELLE Nell'abitacolo tiene banco la consolle centrale, che si protende tra il pilota e il passeggero anteriore. Il suo look è molto moderno, percorsa da sottili bordini metallici che fanno da leit motiv anche sul volante e sulle bocchette dell'aria. L'ambiente appare luminoso, non solo per la grandezza dei finestrini ma anche per il tetto panoramico in cristallo, diviso in due da un portaoggetti in stile aeronautico. I suoi vani servono tutte e tre le file di posti previste sulla Multi-S, caratteristica che lascia supporre che la Carens prossima ventura sarà disponibile anche (se non solo) a sette posti.

STRATEGIA VINCENTE Quanto ai motori, il prototipo monta il noto 2.7 V6 a benzina abbinato a un cambio automatico, anche se alla Kia fanno sapere che il partner ideale della Multi-S sarebbe in effetti il 2.0 turbodiesel CRDi. Nessuna economia pure sul fronte high-tech. Questa concept monta infatti tra le altre cose l'Esp, il sistema di monitoraggio della pressione delle gomme, un climatizzatore con comandi separati per i posti posteriori, lo sterzo adattivo e i poggiatesta attivi. Giusto per far capire che l'offerta di contenuti sostanziosi a costi ragionevoli sarà anche in futuro alla base della strategia commerciale Kia.


Pubblicato da Paolo Sardi, 16/09/2005
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