Senza una goccia di sangue blu nelle vene, la Kia si appresta bussare alla porta di un club molto esclusivo, quello delle Suv più aristoratiche. Le sue carte le svela la Mesa, un prototipo in mostra a Detroit.
RILANCIO Ora il gioco si fa davvero serio. Dopo i successi planetari della Sportage e della Sorento, la Kia rilancia e punta senza mezzi termini a imporsi anche nel settore delle grandi Suv di lusso. Quale sarà la sua strategia lo mostra la concept Mesa, che viene svelata in questi giorni al Salone di Detroit. Non un prototipo fine a se stesso, dunque, né una semplice dimostrazione di forza in casa del nemico, nella patria delle fuoristrada e dei loro principali costruttori.
A CARTE SCOPERTE La Mesa prefigura infatti, per ammissione degli stessi vertici coreani, quelle che saranno le linee ispiratrici della prossima arma totale della Kia, attesa sul mercato non prima di un anno. E' tuttavia scontato che la fase di industrializzazione imporrà di normalizzare alcuni aspetti molto scenografici di questa maquette ma incompatibili con le esigenze connesse alla grande produzione di serie.
FALSA MAGRA La Mesa si presenta soprattutto imponente, ben più di quanto dicano le foto, in cui i grandi pneumatici falsano un po' la percezione delle esatte proporzioni. Questa concept ha un passo di ben 295 cm che, giusto per fare un paragone, sono 20 in più rispetto alla misura della Sorento. La fiancata è alta ma non risulta troppo pesante, grazie al taglio obliquo della linea di cintura e alla scanalatura che ne movimenta la parte bassa. I parafanghi e i passaruota sono invece enormi, ma dovendo ospitare quelle gomme non avrebbero potuto essere diversi da così.
SUV DA SOMA La coda sembra quasi la poppa di una nave, tanto si erge alta e piatta, una sensazione smentita solo dalla presenza dei terminali di scarico integrati nel fascione paraurti e delle luci triangolari. E a occhio degna di un cargo dovrebbe essere anche la capacità di carico quando a bordo non si registra il tutto esaurito.
FA SCENA MA... La parte più personale rimane però quella anteriore, con il cofano piatto e il frontale insolitamente spiovente. La mascherina è a listelli cromati di grandi dimensioni, una soluzione classicheggiante e in voluto contrasto con il look moderno dei fari, sottili e abbinati a curiose prese d'aria che li segnano come profonde occhiaia. Il padiglione e il lunotto hanno un disegno geometrico e sembrano di un taglia più piccola rispetto al resto della carrozzeria. Il tetto è solcato da due pannelli in cristallo che si estendono per tutta la lunghezza dell'abitacolo, che ospita sei sedili sportivi singoli, disposti su tre file da due. Tutto molto suggestivo, ma su strada proprio questi saranno tra i primi dettagli a cambiare.