Dopo un primo tentativo un po' snobbato dal mercato, la Kia torna all'assalto del segmento D con un'inedita berlina che debutterà a Francoforte. Priva del blasone delle rivali, punta su una linea equilibrata e sulla concretezza dei contenuti.
IN PUNTA DI PIEDI Così come era silenziosamente apparsa sul mercato italiano un paio d'anni fa, la Kia Magentis si appresta a uscire di scena senza troppo clamore. A rimpiazzarla provvederà la seconda generazione, che della prima mantiene giusto il nome e la filosofia di fondo. La nuova tre volumi coreana, che arriverà sul mercato all'inizio del 2006, segue dunque il filone delle berline che badano al sodo e che non si curano delle mode, fedeli a uno schema classico che più classico non si può.
IN INCOGNITO Cugina della Hyundai Sonata, la Magentis pare disegnata un po' con il freno a mano tirato, come se i designer avessero voluto non rischiare troppo per soddisfare il palato di un pubblico piuttosto tradizionalista. O forse stavano pensando già a un impiego come auto civetta da parte delle Forze dell'Ordine... La linea mette al bando stravaganze e fronzoli di ogni genere, puntando tutto sulla pulizia delle forme e sull'equilibrio generale.
ALL'ORIENTALE Il frontale ha sembianze tipiche del ceppo etnico orientale, con una mascherina trapezoidale solcata da listelli orizzontali, simili a quelli che schermano la presa d'aria inferiore. I fari hanno un taglio a triangolo, dal cui vertice superiore parte una piega che solca tutta la fiancata dandole importanza e un certo portamento. Il motivo scompare all'altezza delle luci posteriori, senza dubbio l'elemento stilisticamente più riuscito con il loro disegno moderno e lineare, assieme ai grintosi terminali di scarico.
FALSA MAGRA Il rigoroso rispetto delle proporzioni tra i volumi maschera bene gli ingombri, ben più generosi di quanto si direbbe a prima vista. Lunghezza, larghezza e altezza sono degne quasi di un'ammiraglia e misurano rispettivamente 4.735, 1.805 e 1.480 millimetri. Notevole anche il passo, pari a 2.720 mm, che lascia molto ben sperare sul fronte dell'abitabilità. Nessuna immagine ritrae però per ora l'abitacolo, anche se si può scommettere serenamente sul fatto che stilisticamente sia sulla stessa lunghezza d'onda della carrozzeria. Quanto ai motori, per la gamma Magentis si parla di tre alternative, due a benzina e una a gasolio, unità già note a chi ha familiarità con i listini coreani. I primi due sono un quattro cilindri 2.0 e un V6 2.7, mentre a chiudere il gruppo è il 2.0 CRDi.