Ufficialmente se ne parla come di una semplice concept car, di una delle tante esercitazioni stilistiche sul tema Jeep... e se invece fosse la futura anti-Hummer?
NEOCLASSICA Pare proprio che i dipendenti del Centro Stile Jeep si stiano meritando la pagnotta. Dopo aver estratto dal cilindro del Salone di Tokyo la futuristica e stravagante Treo, i designer americani si cimentano sul tema Hummer e svelano i primi disegni della Rescue, grande fuoristrada studiata per sopportare anche condizioni d'impiego estreme. Il risultato è a dir poco suggestivo.
SECONDO TRADIZIONE
Ha forme imponenti e di grande personalità, con novità stilistiche che vanno a braccetto con soluzioni Jeep a denominazione di origine controllata. Come gli immancabili fari tondi (vi ricordate le proteste per i fari rettangolari della Wrangler?) e l'inconfondibile faccia tagliata dalle sette feritoie verticali. La tradizione si adegua però alle regole dell’aerodinamica: il frontale è insolitamente inclinato per penetrare meglio l’aria e per dare un po' di slancio alla linea massiccia e squadrata, richiamando a distanza il taglio del parabrezza, privo di curvatura come quello di un furgone portavalori.PRONTA A TUTTO
Spigoli ruvidi a parte, che per i suoi progettisti la Rescue sia una fuoristrada dura e pura lo si può facilmente intuire anche da vari dettagli, come il robusto verricello inserito nel paraurti anteriore, il portapacchi sul tetto e le cerniere delle portiere lasciate a vista. Anche altri dettagli parlano chiaro.VA OVUNQUE
Nella vista laterale, la Rescue sorprende per l'ampiezza del passo (si parla di circa 312 cm!) in rapporto alla lunghezza complessiva. Davanti e dietro, infatti, le ruote sono all'estremità della carrozzeria e, a occhio, assicurano valori eccellenti per gli angoli d'attacco e di uscita, requisiti fondamentali per superare gli ostacoli più impegnativi. Anche se con un passo così, rischia di rimanere appesa sui dossi…FIANCHI LARGHI
Pure la larghezza è annunciata oversize, con una misura superiore ai due metri (203 cm, per la precisione). Non si conosce invece il dato dichiarato per l'altezza minima da terra che sembra tuttavia elevatissima, con il sottoporta che corre ben più alto dei mozzi delle ruote, a loro volta enormi e dotate di pneumatici superartigliati. Vedremo a Detroit se la matita esagerata dei designer verrà seguita fedelmente nella realizzazione del prototipo.BADA AL SODO
Se esternamente, fari e maniglie a parte, la Rescue pare disegnata usando solo il righello, all'interno le cose cambiano, con linee più morbide e ricercate ma no-frills, senza fronzoli. Il look è minimalista-tecnologico, con grande abbondanza di finiture effetto metallo. L’arredamento è dominato da un ampio display al centro della consolle e dal mobiletto centrale con leve hi-tech aeronautiche (o culinarie: la leva a destra sembra estirpata al macinino da caffè della nonna).ESSENZIALE
A riportare con i piedi per terra e a ricordare il vero spirito della Rescue ci pensano le tasche portaoggetti a rete delle portiere e i sedili: più essenziali di così non potrebbero essere e con curiosi molloni a sorreggere gli schienali minimal. La Rescue è spartana e funzionale, con i sedili posteriori pronti ad abbassarsi singolarmente per far posto a carichi ingombranti (mortai, sci da fondo, mobili, …)ESAGERATA
Quanto alla meccanica destinata a equipaggiare la Rescue, in assenza di indicazioni ufficiali l'ipotesi più credibile è quella di una nuova unità Cummins turbodiesel da 6,1 litri, capace di erogare la bellezza di 325 CV abbinata a uno schema di trazione integrale permanente.A MARTELLO
Ora, come succede nei polizieschi, sarà anche vero che tanti indizi non fanno certo una prova... ma al di là di quello che dicono e non dicono i dirigenti Jeep e i comunicati ufficiali, qui c'è quanto basta per vedere nella Rescue la prefigurazione di una diretta rivale della Hummer e per iniziare a fantasticare su una futuribile sfida fra titani. Chi credeva che il Gruppo DaimlerChrysler avrebbe lasciato alla General Motors il monopolio di questa nicchia di mercato potrebbe presto ricredersi...Pubblicato da Paolo Sardi, 07/01/2004
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