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Jeep Compass 2011


Avatar Redazionale, il 14/12/10

14 anni fa - La Jeep Compass 2011 dice addio ai fari tondi

Più elegante ma anche più versatile. La Jeep Compass 2011 si evolve a tutto tondo, per tenere alto il buon nome del marchio e rilanciare la sfida all’agguerrita concorrenza.

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TUTTA SUA SORELLA Il fatto che i vertici della Casa la chiamano scherzosamente “Grand” Compass la dice lunga su quanto la Jeep Compass 2011 s’ispiri alla sorella maggiore, la Grand Cherokee, in occasione del suo restyling di metà carriera. Dalla piccola tuttoterreno scompaiono dunque i tipici fari tondi, rimpiazzati da proiettori dal taglio rettangolare. E’ difficile, comunque, che i puristi del marchio storcano il naso, visto che l’identità della macchina è salva, grazie alle immancabili sette feritoie della calandra, e che obiettivamente il nuovo frontale ha un look più equilibrato.

GOBBA? QUALE GOBBA? La Compass versione 2011 mantiene comunque anche un tocco di sportività, grazie ai passaruota allargati, la cui forma viene ora ripresa da una nuova gobba che spunta nel mezzo del cofano motore. Le matite dei designer non hanno risparmiato nemmeno la coda, anche se qui gli interventi sono più misurati. Armati di lente d’ingrandimento, si possono notare in particolare il diverso fascione paraurti e lo spoiler in tinta con la carrozzeria che sormonta il lunotto.

TOCCO MORBIDO Quanto poi all’abitacolo, le novità sono rappresentate da una plastica “soft touch” per la parte superiore della plancia, da un inedito bracciolo centrale e da un volante multifunzione di nuova foggia, oltre che da nuovi rivestimenti per i sedili. Lontano dalla vista, per la Compass si parla anche di una taratura rivista per le sospensioni, che dovrebbero così assecondare meglio la vocazione da factotum della macchina.

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AMPIA SCELTA La gamma 2011 propone sul mercato a stelle e strisce due alternative a livello di motore, entrambe a benzina: apre le danze un 2.0 da 158 cv, seguito da un 2.4 da 172 cv. Nel Vecchio Continente, invece, il cuore dell’offerta sarà ancora una volta un turbodiesel, con il due litri da 140 cv in odore di riconferma. In materia di trasmissioni, gli americani possono scegliere tra un cambio manuale e un automatico CVT di nuova generazione, oltre che tra tre soluzioni a livello di trazione.

PRONTA A TUTTO La proposta più semplice prevede la sola trazione anteriore mentre per chi cercasse maggior versatilità d’impiego c’è il Freedom Drive I, uno schema che prevede anche la trazione integrale permanente e l’eventuale blocco del differenziale centrale. Per chi volesse poi mobilità sui terreni impervi chiude il cerchio il Freedom Drive II Offroad Package, che mette sul piatto anche il riduttore, pneumatici più tassellati e un assetto rialzato di circa 2,5 cm.

DA DEFINIRE All’ombra della Statua della Libertà tre sono anche i livelli di allestimento a listino, con la versione base chiamata Compass, la Latitude in posizione intermedia e la Limited al top. Come si articolerà l’offerta sul mercato italiano non è invece ancora chiaro, anche se è da dare per certo il fatto che, così come negli States, la dotazione standard comprenderà tra le altre cose il climatizzatore, il controllo elettronico della stabilità, i fendinebbia e il cruise control.


Pubblicato da Paolo Sardi, 14/12/2010
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