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Il lancio europeo ha coinciso con la recessione economica ma i jap, dopo aver raggiunto le duemila unità vendute in un anno, rilanciano con il ticchettio del diesel. Raffinato, a sei cilindri e pensato per conciliare understatement e prestazioni con la parolina magica... risparmio.
AGGIUNGI UNA D Una letterina può fare la differenza, nella vita come dai concessionari. Specialmente in Europa dove, con la "d" di diesel, in certi segmenti si conquistano più clienti. In Casa Infiniti lo sanno e, per dare un senso compiuto allo sbarco europeo, arriva un tre litri a gasolio dall'architettura raffinata. Ci sono sei cilindri a V e una cavalleria scalpitante di 238 cavalli. Leggerezza e intercambiabilità le parole d'ordine: finirà sotto il cofano dei SUV serie EX ed FX oltre che della berlinona gibbosa M. Appuntamento verso la fine del 2010.
2005 Il concepimento del nuovo propulsore, dovuto ad un manipolo di tecnici Infiniti, Nissan e Renault, ha preso avvio nell'ormai lontano 2005. Due le scelte chiave sotto il profilo tecnico: approvata la cilindrata, le discussioni giravano introno al numero dei cilindri: sei o otto? Alla fine ha prevalso la scelta più morigerata, tenendo conto anche del fatto che, grazie ad una angolatura delle bancate di 65 gradi, si garantiva l'alloggiamento sotto i cofani lunghi e piatti dell'attuale gamma FX ed EX, progettate per i più compatti benzina.
GHISAGRAFITE Altra scelta fuori dal coro il materiale per il basamento. Se per la testata c'è l'allumino, in Casa Infiniti hanno scelto di non utilizzare lo stesso nobile materiale anche per il resto del motore. I motivi? A loro dire porta vantaggi in termini di leggerezza, che poi si perdono nella necessità di rinforzi e protezioni per isolare il rumore. La scelta per il primo diesel Infiniti è caduta sulla ghisa a grafite compatta che assicura un risparmio di peso del 20% e una resistenza superiore rispetto alla ghisa tradizionale. Inoltre, non richiede rinforzi e irrobustimenti aggiuntivi rispetto all'alluminio.
RAFFINATEZZE Ma fuori dalle scelte originali ci sono numeri e caratteristiche fatte di solide certezze, per un diesel che si annuncia all'altezza del blasone e dei raffinati clienti. La coppia massima si attesta sui 550 Nm ma già a 1500 giri ce ne sono 500 disponibili, l'iniezione è diretta, gli iniettori sono piezoelettrici e non manca l'intercooler. Naturalmente viene rispettata la normativa antinquinamento Euro 5 e c'è il filtro anti- particolato ma per i dati definitivi sulle emissioni occorre aspettare, sono in corso le omologazioni del caso. Il motore diesel siglato V9X e prodotto a 100 chilometri da Parigi, finirà probabilmente anche su altre auto del gruppo, sarà accoppiato a vari tipi di trazione, anteriore posteriore ed integrale. Con le modifiche agli accessori di contorno necessarie per i vari layout dei modelli Infiniti.
MUSCOLI A GASOLIO Insieme all'abbondante cavalleria c'è tutto quel che serve per spingere una EX da 0 a 100 KM/H in 7,9 secondi, mentre per la FX ne bastano 8,1. Lecito attendersi risultati ancora migliori sulla prossima M, che segnerà lo sbarco europeo anche delle berline di casa Infiniti. A proposito, dal quartier generale basato in Svizzera, a Rolle, promettono un livello di vibrazioni e rumorosità più basso di tutti i concorrenti, tanto che l'unico modo per riconoscere una Infiniti Diesel sarà guardare il fondo scala del contagiri o quella "d" minuscola nascosta nella sigla identificativa che, come accadeva sulle Mercedes e BMW degli Anni 80, verrà subito eliminata.