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Concept car:

IED Tesla Eye


Avatar Redazionale, il 27/02/10

14 anni fa - L'unione di giovani designer con un'altrettanto giovane Casa automobilistica dà vita alla EYE, una sportiva 2+2 che immagina il futuro compatto di Tesla.

L'unione di giovani designer con un'altrettanto giovane Casa automobilistica dà vita alla EYE, una sportiva 2+2 che immagina il futuro compatto di Tesla.

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OCCHIO ALLO IED Da anni, ormai, il Salone di Ginevra è il palcoscenico che l'Istituto Europeo di Design di Torino sceglie per mostrare al pubblico il progetto realizzato dagli studenti del "Master of Arts in Transportation Design – work experience". EYE, questo il nome della concept car che verrà presentata nella prossima edizione del Salone, è il frutto della collaborazione con Tesla Motors, la Casa automobilistica americana che si sta facendo strada con la produzione di auto completamente elettriche.

LARGO AI GIOVANI E proprio i punti cardine del successo del giovane Marchio automobilistico, quali l'attenzione all'ambiente ed il design moderno, sono stati fondamentali per lo sviluppo di questo progetto, volto a stimolare le menti dei giovani designers nel realizzare un prodotto che esprimesse pienamente la loro visione del futuro.

LANCIA LA SFIDA Dal brief iniziale, che nonostante il prezzo accessibile prevedeva la creazione di una everyday sportcar 2+2 destinata a diventare uno status symbol, è nata così la EYE, una compatta del segmento C lunga 4.25 metri ed alta 136 cm. Vista la sua impostazione e la sua propulsione totalmente elettrica è difficile trovare una possibile concorrente diretta, ma questa baby Tesla non teme sicuramente rivali, grazie al suo stile davvero unico.

T DI TESLA Davanti, la mascherina in plexiglas scuro disegna una grande T (come Tesla appunto) e, incorporando logo e gruppi ottici, crea un elemento che potrebbe essere ripreso come segno distintivo delle future vetture della Casa californiana. Due grandi incavi bucano poi il frontale, andando a scavare la vettura fino alla coda, così da evidenziare i passaruota anteriori e dividere nettamente il padiglione vetrato dalla parte inferiore dell'auto.

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PERDE LA TESTA La zona vetrata è quella che riserva maggiori sorprese, sdoppiandosi verso la coda e incorniciando una sottile striscia metallica apribile. Basta infatti un click, e questa 2+2 si trasforma in poco tempo in una pick-up semi scoperta, con la parte centrale del tetto che scivola verso il posteriore andando a scoperchiare anche il bagagliaio.

CODA DI RONDINE Le due estremità del padiglione incorporano i sottili gruppi ottici e, staccate dalla lamiera, sembrano volare sopra l'imponente volume posteriore, alleggerito dalla grande fascia in plastica scura. L'anima sportiva della vettura echeggia nel grande estrattore in tinta con la carrozzeria, pensato per migliorare l'aerodinamica ma anche per impreziosire la parte inferiore del paraurti.

GIOCO DI SQUADRA Un progetto pieno di idee nato dalla mente di 11 ragazzi che, come in un vero Centro Stile, hanno selezionato durante l'anno una serie di proposte sotto la supervisione di Franz von Holzhausen, Chief Designer di Tesla Motors. Dai primi schizzi su carta si è passati alla creazione dei modelli in scala 1:4, fino a realizzare sotto la guida di Luca Borgogno (senior designer di Pininfarina) e di Andrea Militello (senior designer FIAT) il modello definitivo in scala 1:1, frutto dell'idea iniziale del colombiano Jorge Andrés Pinilla Fonseca.

GITA DI GRUPPO La Tesla EYE non sarà però sola nella trasferta di Ginevra: allo stand IED verranno infatti esposti anche due modelli in scala 1:4 realizzati dagli studenti del corso triennale in trasportation design. Il primo, la Jeep PYGMY di Vasiliy Kurkov, prefigura un possibile baby-fuoristrada frutto dell'alleanza Fiat-Chrysler, mentre il secondo, la Libido (di Giuseppe Barbera, Andrea Guerri e Federico Vecchiatini), è uno studio per un'Aston Martin del 2025.


Pubblicato da Davide Varenna, 27/02/2010
Speciale Salone di Ginevra 2010, l'elenco aggiornato