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Anteprima:

Hyundai Grandeur


Avatar Redazionale, il 14/03/05

19 anni fa - Senza modestia, a partire dal nome.

L'ambizione dei coreani non conosce limiti. Non paghi di aver guadagnato terreno in quasi tutti i segmenti, ora puntano senza mezzi termini anche al mercato delle ammiraglie. La loro arma segreta è questa berlina, grande anche nel nome.

BUONA LA SECONDA Dopo i primi passi piuttosto stentati con la XG, la Hyundai torna a cimentarsi con il tema della grande ammiraglia, in una nicchia di mercato da sempre riserva di caccia dei più blasonati marchi europei. Il sospetto che l'operazione sia stata decisa in piena emorragia di autostima è legittimo, se non altro per il nome che i vertici della Casa hanno deciso di imporre alla loro nuova punta di diamante presentata a Ginevra: niente meno che Grandeur.

FUORI DAL CORO La sua linea è tradizionale, con i tre volumi ben definiti, ma alla Hyundai va comunque riconosciuto il merito da aver cercato di metterci qualcosa originale. Il frontale richiama nei tratti salienti quello della nuova Sonata esposta nel settembre scorso a Parigi. Lo caratterizzano un'ampia U che scende dal cofano per circondare la mascherina e fari messi in obliquo per dare slancio all'insieme.

CODA MORBIDA L'occhio corre lungo la fiancata senza sussulti per arrivare all'elemento più personale, ovvero la coda. Le sue forme molto morbide e fluenti prendono le mosse già dai passaruota posteriori e culminano nel cofano del bagagliaio, leggermente in rilievo rispetto alla sagoma a e sormontato da uno spoilerino appena accennato. Le luci hanno un disegno moderno e affusolato e attraversano il posteriore da parte a parte.

DI NOME E DI FATTO Metro alla mano, si scopre che il nome Grandeur avrebbe un senso anche senza le ultime due lettere. Questa Hyundai è infatti lunga ben 4.895 mm, larga 1845 e alta 1490. Il passo è di 2.780 mm, un valore che lascia presupporre ottime doti di abitabilità. Quanto invece alla capacità di carico, la Casa dichiara un volume utile di 470 litri.

SI DA' UN TONO Le forme flessuose della coda sono riprese anche dalla plancia, che confluisce senza soluzione di continuità nella consolle centrale. Qui sono ospitati i comandi del climatizzatore bizona e dell'impianto stereo, entrambi rigorosamente di serie come anche il controllo elettronico della stabilità. Per cercare di nobilitare l'abitacolo, la Hyundai fa ampio ricorso a pannelli in simil-legno, che orlano la plancia, le porte e il mobiletto centrale, oltre al pomello del cambio e alla corona del volante.

CHI PRIMA, CHI POI I motori previsti per la Grandeur sono due. Si tratta di un V6 a benzina da 3,3 litri, con 233 CV a 6.000 giri e 304 Nm a 3.500 giri e di un inedito turbodiesel 2.200 per il quale si parla di una potenza massima di 145 CV. A entrambi sarà abbinato un cambio automatico a cinque rapporti con funzione sequenziale. Comuni a tutta la gamma sono pure le ruote da 17 pollici con pneumatici 235/55. Per far debuttare in Italia la sua nuova ammiraglia la Hyundai attenderà proprio che sia disponibile quest'ultimo motore, cosa che accadrà all'inizio del 2006. Su altri mercati, invece, la Grandeur sarà in vendita già dal mese di luglio, con il solo motore a benzina.


Pubblicato da Paolo Sardi, 14/03/2005
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