Scocche modulari, pannelli retrattili o estraibili, auto che si scompongono come quelle del Lego. La direzione dei designers e del mercato è ormai quella del trasformismo, per creare auto che, cambiando le necessità e le stagioni, vengano buone ora per scendere in pista, ora per portare a scuola il pupo, ora per caricare i mobili del trasloco. La Clix, nuova concept realizzata dallo Hyundai European Design Center, è l'esempio più caratteristico di questa nuova generazione di camaleonti.
Il nome è una fusione tra il clic del mouse e la X della fantomatica X-Generation, interpretata evidentemente da Hyundai come simbolo positivo dei giovani e quindi del progresso, e, vista così, la concept della Casa coreana sembrerebbe lasciare poco adito a dubbi: una roadster compatta e cattiva, schiacciata a terra e destinata a far innamorare i ventenni (e magari anche qualche papà nostalgico della sua vecchia Duetto).
Ma la Clix ha ben altre ambizioni, tutte fondate sul suo ricercato sistema di pannelli trasparenti, gestiti da sei motori elettrici, che combinati di volta in volta in modi differenti, rendono la sportivetta con gli occhi a mandorla sempre fruibile al meglio.
Coi quattro pannelli chiusi, la nuova Hyundai è una coupè, con la peculiarità del tetto trasparente. Spingendo all’indietro i due pannelli anteriori (che si sistemano sotto i sedili posteriori) la Clix si trasforma in una coupè con il tetto in parte aperto, tipo Targa.
Per ottenere una vera e propria spider si devono "far sparire" (sempre sotto i sedili posteriori) anche gli altri due pannelli, e godersi in pieno il vento sui capelli.
Ma l’idea geniale dei progettisti Hyundai è stata quella di rendere la Clix trasformabile anche in una sorta di pick-up,
tenendo al proprio posto solo i pannelli anteriori e richiudendo quelli posteriori: certamente in Europa ci sono già esempi di auto adattabili a diventare pick-up (ad esempio la 307 Kameleo della Peugeot), ma si tratta di normali berline e non di sportive, per di più tanto compatte.I designer dello European Center progettando la Clix si sono posti l’obiettivo di combinare flessibilità e funzionalità, partendo dal principio "form follows function" per arrivare alla redefinizione "fun follows function" (il divertimento segue la funzione). E così, bell’e pronto ecco il titolo adatto alla nuova concept Hyundai: FAV, ossia fun activity vehicle.
Del resto la Clix ha veramente tutte le carte in regola per divertire, a partire dalla trazione e da un cambio sequenziale a sei rapporti che fanno da contorno al vero fiore all’occhiello della camaleontica compatta coreana, ossia il propulsore 2,2 litri ad iniezione diretta di benzina e sovralimentato, capace di quasi 300 cavalli. I cerchi da 19" completano il ritratto di questa piccola bomba che promette grinta da vendere anche in pista.
Una delle soluzioni più hi-tech applicate alla Clix sono senza dubbio le minuscole telecamere che vanno a sostituire i retrovisori, proponendo ciò che avviene alle spalle della vettura su di un piccolo schermo collocato davanti al conducente.Ciò dovrebbe aumentare la sicurezza e la comodità, oltre a fare molta scena. Ma come la mettiamo con la legge sulla privacy?