Stile cubico e praticità e versatilità da vendere per la Honda progettata dai designer giapponesi.
MIXER Se il centro stile Honda giapponese ha usato righello e taglio laser per definire la sua furgonetta, nel Design centre californiano, per differenziarsi dai colleghi, hanno deciso di non copiare, anzi di seguire la strada opposta. Approfittando del tema diverso: una due posti giovane e anche pratica. Viene in mente che abbiano, in stile dadaista, messo insieme in un bussolotto linee e concetti di veicolo agli antipodi, per poi estrarle a caso, e assemblarle in modo plausibile. La Mixer rappresenta un vero melting pot estetico. Ma l'occhio ci si adagia volentieri.
MULTIFORME A descriverlo, si rischiano improvvisi smarrimenti. Il frontale si direbbe da sasso levigato, ma tra buchi sottostanti a fari semplicemente trapezoidali con una calandra composita che unisce maglia a rete e fregi sottostanti al logo Honda, il quadro diventa complesso. Il cofano liscio viene inciso nel mezzo da una presa d'aria, proprio dove il parabrezza si avvia a salire verso l'alto. Ela vetrata anteriore si allunga verso il centro del tetto con linee separatiste nel mezzo. I montanti sono anneriti in modo da non interrompere il gioco cromatico e per aggiungere grinta. Il tutto disegna un cockpit che sembra quello di un caccia da superiorità aerea, e complice la vernice "al vivo" d'alluminio spazzolato della carrozzeria il look hi-tech riesce convincente.
PROFLILI STRANI Mettendosi di fianco, più che le linee da sportcoupé emergono le ruotone con grandi cerchi "a ragno", perché qui si tratta di una sportiva, con i semicerchi dei passaruota a sottolinearne la funzione e la posizione. La linea del padiglione si ferma a metà strada tra un monovolume e una sportiva. Con il portellone tutto in cristallo. Da certe angolazioni ricorda, solo nella volumetria, la A2. Scelta strana per una sportiva ma coerente con la ricerca di praticità, richiesta da chi desidera guidare un'auto svelta ma anche buona per metterci dentro le sacche da palestra o lo snowboard.
CHIUSURA L'occhiata al posteriore regala un minimo di sconcerto. Piatta nel portellone e nel lamierato sottostante, la Remix si scava nei fianchi che vanno quasi ad appoggiarsi sui passaruota posteriori, adornati da due gruppi ottici rotondi e multicolor, uno per parte. L'insieme diventa muscolare e lo scivolo aerodinamico a mo' di estrattore aggiunge un tocco racing da una parte, quasi da tuttoterreno dall'altra, per quanto punta verso l'alto. Il doppio scarico annegato nel mezzo si distingue per la forma originale. Mentre le lucine sottili sugli angoli frontali e dietro il passaruota anteriore sembrano una versione ripulita delle esagerazioni luminose in stile Fast and Furious.
IPOTESI Appena ipotizzate le soluzioni meccaniche: si parla di un propulsore a quattro cilindri con cambio a sei velocità e trazione anteriore. Ad aggiungere feeling sportivo dovrebbero pensarci un interno in stile "Jet" nel design e nelle sensazioni. Niente ipotesi per un futuro approdo dai concessionari: Honda dichiara che, al momento, non sono previsti sviluppi produttivi. Anche se a molti sono venute in mente tre letterine magiche, CRX.