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Honda OSM Cabrio Concept


Avatar Redazionale, il 28/07/08

16 anni fa - Bella da guardare, ma anche ibrida e pulita

Honda svela una giovane promessa al Salone londinese: una spider che unisce ragione ed emozione, bella da guardare, con linee raccolte e levigate, e anche rispettosa della natura, ibrida e pulita. Per ora è solo uno studio, ma dal 2009

STUDIO APERTO Honda nega sviluppi produttivi, ma lo stesso acronimo usato come nomignolo, OSM Open Study Model, potrebbe far pensare ad un divertissement. Uno studio aperto nipponico per interpretare l'auto del futuro prossimo. La OSM segue invece, per ispirazione e condivisione di basi meccaniche, la CRZ, coupé ibrida in rampa di lancio per il 2009.

RICONGIUNGIMENTO FAMILIARE Lecito sperare quindi in un futuro ricongiungimento dai concessionari. Perché, come dice Honda,lo studio dimostra che anche in tempi di risparmio energetico (e vacche magre economiche aggiungiamo noi) si possono pensare ancora auto goderecce. La OSM si presenta immacolata e come una due posti secchi, dalla vita bassa e dai volumi raccolti. Leggera, simpatica e per nulla pretenziosa, esibisce linee ben definite e lontane da barocchismi.

TEDESCA DI GIAPPONE Disegnata dal Centro Stile di Offenbach, in Germania, sembra promettere divertimento per portafogli e coscienze sostenibili. Il musetto si allunga verso il centro, con la bocca da pesce pronta a respirare aria e i due occhi allungati dal centro verso i fianchi. Due intagli laterali nel paraurti, a destra e sinistra, alleggeriscono un muso levigato dagli studi fluidodinamici

NIENTE ORPELLIIl frontale sale svelto e corto, tagliato dal coperchio del cofano motore, accompagnato da grandi ruote e da una fredda essenzialità. Non ci sono orpelli se non le pinze freni rosse, concessione scontata a immaginari racing. La spinta verso l'alto prosegue con il parabrezza che, con cornici nere gioca a nascondersiregalando a sguardi improvvisati sensazioni da barchetta. La linea di cintura si posiziona a media altezza, scendendo verso l'asfalto in corrispondenza del bauletto posteriore. Quest'ultimo, visto di profilo sembra appoggiato dolcemente sul retrotreno.

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GUARDALA DIETRO Proprio dal tre quarti posteriore la OSM mette in mostra uno dei suoi lati migliori, con superfici metalliche levigate e ben definite, le due gobbe che accompagnano i poggiatesta dei sedili posteriori e un paraurti scavato verso il basso. Quasi a togliere il superfluo. Unica civetteria l'unghiata rossa senza soluzione di continuità, disegnata dai gruppi ottici,che parte da un fianco e arriva all'altro. Emozionante in semplicità, fa venire voglia di saltarci sopra. Perché la OSM non rappresenta una sostituta della S2000, di tono stilistico e posizionamento meccanico up-market.

PELLE E LUCI BLU Il mixer usato sapientemente per gli esterni si replica per il pozzetto abitativo. Dove trovano posto i due gusci dei sedili rivestiti in pelle blu. Cromia replicata dagli indicatori del quadro strumenti. Minimalista nelle forme ma avanguardista nella resa grafica. Tutta la plancia multilivello replica in chiave sportiva le soluzioni già approcciate dalla Civic last generation. Finezza stilistica lo specchietto centrale attaccato alla cornice del parabrezza.

ATTENDERE PREGO Non si conoscono i dettagli sulla meccanica, comunque dovrebbe trattarsi di una soluzione ibrida, mentrei paddle sul volante e il cambio semisequenziale, insieme al tasto rosso di accensione - ma ci sarebbe stato meglio il verde - confermano l'ispirazione a metà tra l'ecocompatibile e la voglia di guidare, comunque, divertendosi. Tutti i dettagli telaistici e meccanici si ispireranno al leit motiv della "leggerezza". Non resta che aspettare conferme produttive.

IPSE DIXIT La grande H dopo la FCX Clarity e la small Hybrid Concept promette di continuare a percorrere tutte le strade possibili per conciliare pulizia e divertimento. Il papino del progetto OSM, Andreas Sittle, sembra avere le idee chiare: "non vediamo ragione per cui le auto rispettose dell'ambiente non possano essere belle da guardare e da guidare". Come dire: trasformare i problemi in opportunità... per andare incontro al cambiamento.


Pubblicato da Luca Pezzoni, 28/07/2008
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