Honda NSX Total Airflow Management e le sfide aerodinamiche delle nuove supercar ibride: tra deportanza e raffreddamento
SI È FATTA ATTENDERE La nuova Honda NSX è un'auto controversa che ha richiesto tempi di sviluppo lunghissimi per mettere a punto meccanica e aerodinamica. Il primo concept è stato esposto al pubblico addirittura nel 2012, ma solo martedì 24 maggio il primo esemplare di Honda NSX è stato consegnato. Lo specialista Thomas Ramsey spiega il concetto Total Airflow Management alla base del progetto.
NUOVE SFIDE Parlando di supercar, l'obiettivo è sempre ottenere la massima efficienza aerodinamica: si tratta di massimizzare la deportanza (l'effetto ventosa che schiaccia l'auto a terra in velocità) con la minore resistenza possibile all'avanzamento del veicolo. Ciò che si è complicato, nell'era delle auto ibride, è il raffreddamento. I motori tradizionali emettono sotto forma di calore circa il triplo della potenza trasmessa alle ruote. Se anche le auto ibride, in certe condizioni, raggiungono livelli di efficienza superiori, è vero che hanno anche moltiplicato le componenti calde da raffreddare.
LE ZONE CALDE Esistono sette diverse fonti di calore nella Honda NSX: il motore V6 da 3,5 litri, i due turbocompressori, il cambio a nove rapporti a doppia frizione, l’unità di distribuzione dell’alimentazione e i due motori elettrici della Twin Motor Unit. Per garantirne il raffreddamento, il flusso d'aria deve passare attraverso 10 diversi scambiatori di calore.
TRE PASSI ALLA META Definire correttamente i flussi all'interno e all'esterno dell'auto ha effetti su aderenza, manovrabilità e affidabilità della vettura. Per riuscire nell'intento, i tecnici del progetto NSX hanno prima effettuato simulazioni fluidodinamiche al computer ed eseguito test su modelli in scala al 40% nella galleria del vento Honda in Ohio. Grazie a questi primi passaggi hanno potuto ottimizzare le forme della carrozzeria, le superfici, le prese e gli sfoghi dell’aria. Successivamente hanno validato le soluzioni adottate con un modello in grandezza naturale, nella galleria del vento che Honda ha a Tochigi, in Giappone.
ATTENTI ALLE RUOTE! Alla fine, sono state definite prese d’aria specifiche per ridurre le turbolenze e le perdite aerodinamiche intorno alle ruote anteriori. Queste prese lavorano assieme alle condotte frontali per stabilizzare il flusso d’aria nella sezione laterale inferiore della vettura. Non dimentichiamo che le ruote sono tra gli elementi più critici ai fini dell'aerodinamica e non è un segreto che le Formula 1 trarrebbero grandi vantaggi se potessero ricoprirle.
IL SEGRETO DELLA GUIDABILITA' Gli studi di Honda hanno concluso che per la guidabilità della vettura l'effetto ventosa deve essere tre volte più forte sulle ruote posteriori che sulle ruote anteriori: sia nella guida di tutti i giorni sia nella guida ad alte prestazioni. Grazie all' approccio integrato all'aerodinamica, dice Honda, la nuova NSX traduce in modo istantaneo ed estremamente fedele i comandi del pilota, riducendone al minimo il carico di lavoro. Non è dato sapere che cosa ne pensi il primo cliente, che per il primo esemplare della supercar giapponese ha speso 1,2 milioni di dollari a un'asta di beneficenza (156 mila dollari è invece il prezzo di listino negli USA), ma ci auguriamo che apprezzi...