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Honda HSC


Avatar Redazionale, il 16/10/03

21 anni fa -

Una concept o la nuova NSX? La seconda ci convince di più, anche se in Honda non si sbilanciano. Se ne parlerà dopo il Salone di Tokyo dove la HSC si candida per il titolo di reginetta.

Nessuna indiscrezione: è una concept è come tale va presa. Ma tra i deliri stilistici esposti al Salone di Tokyo, che ci auguriamo di non vedere mai su strada, questa HSC (che sta per Honda Sport Concept) ha qualcosa di diverso: uno stile che colpisce, che sorprende per bellezza e aggressività. E un non so che di familiare.

A ben guardare quell’abitacolo a goccia, quel muso che punta dritto verso il basso, quelle fiancate muscolose e quella coda imponente, lunga, larga e tronca, non si può non notare una curiosa somiglianza con un’altra supersportiva di rango, made in Italy.

Certo, sulla Enzo ci sono morbide curve, mentre qui sono pieghe e spigoli a sottolineare i volumi in modo più deciso e netto, ma non c’è dubbio che la creatura di Pininfarina abbia in qualche modo tracciato un solco da seguire.

Di sicuro la parte più riuscita è l’anteriore, con le grandi prese d’aria, i gruppi ottici carenati. Dietro c’è più confusione, tra fari circolari di varie dimensioni, i due grossi scarichi centrali, le altrettanto grandi aperture per il raffreddamento e l’originale lunotto bombato.

Che sia la nuova NSX, la più incompresa delle sport car giapponesi? Secondo logica sembrerebbe di sì. Sono tanti gli indizi. Partendo dall’anima, il propulsore, il sei cilindri a V posizionato centralmente, proprio dietro all’abitacolo, e con una potenza superiore a 300 cavalli. Chiaro il layout della berlinetta Honda.

Di impostazione molto sportiva anche l’abitacolo, a due posti secchi, con una posizione di guida molto bassa e allungata, e una console centrale inclinata che ricorda appunto quella della progenitrice.

Il cambio è roborizzato, con le sue due belle levette dietro il volante: non fa più notizia, ormai, ma è lecito aspettarsi un funzionamento impeccabile, al livello delle concorrenti europee.

Piacevole anche l'arredamento, con accostamenti tono-su-tono di pelle e metallo, secondo uno schema ormai consolidato tra i prototipi, che sta progressivamente diffondendosi anche nella produzione in serie di gamma alta.


Pubblicato da Simone Coggi, 16/10/2003
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