Chi ha detto che le piccole ibride non danno emozioni? La Honda CR-Z Mugen mostra gli artigli e rinverdisce i fasti della CRX di antica memoria. Al momento non si prevede una produzione in serie ma non è detta l'ultima parola.
BEI TEMPIC’erano una volta le varie Honda NSX, Integra e Civic Tipe-R, senza dimenticare poi la S2000. Quando a Tokyo credevano fermamente nelle auto sportive e nel loro ruolo trainante per l’immagine della grande H, il listino era una torta cui non mancava una macchina-ciliegina, una chicca tecnologica capace di fare venire l’acquolina in bocca agli appassionati dal piede pesante. Al momento il vento è cambiato e all’ombra del Sol Levante sembra diano più valore al concetto di ecologia e concentrano quindi i loro sforzi più verso la ricerca dell’efficienza, piuttosto che delle prestazioni assolute.
ONE-OFF E’ così che oggi diventa espressione di sportività pure la coupé ibrida CR-Z, che, con i suoi “soli” 124 cv, non riesce a far dimenticare del tutto la gloriosa CRX VTEC da 160 cv, uscita di scena giusto una ventina di anni fa e poi rimpiazzata da un’omonima due posti scoperta. In pratica è come se la CR-Z avesse la sordina, con grandi potenzialità inespresse, e di questo sono convinti anche gli uomini della filiale inglese della Mugen (atelier sportivo legato a doppio filo alla Honda stessa), che proprio sulla base della CR-Z hanno deciso di realizzare una fuoriserie. La Honda CR-Z Mugen è attesa come protagonista del Festival of Speed di Goodwood e per il momento è un esemplare unico, anche se non si può escludere che un domani qualcosa del genere possa girare sulle strade.
LA PAZIENTE INGLESE La cura Mugen interviene in profondità, cambiando radicalmente tutti i componenti principali. Il motore, per esempio, non si limita ad adottare un turbocompressore ma impiega anche organi interni differenti, capaci di resistere meglio ai maggiori stress meccanici. Il risultato è un incremento della potenza e della coppia superiore al 50%, per un nuovo picco di 200 cv. Il lavoro di spremitura non prescinde dalla presenza del sistema IMA, visto che il motore elettrico è comunque utile ad aumentare la coppia ai regimi più bassi e aiuta a ottenere un ottimo tempo di 6,6 secondi nello 0-100. La maggior prestanza non si paga però alla pompa di benzina. La Honda CR-Z Mugen offre sempre al pilota la possibilità di scegliere tra tre modalità di funzionamento, Eco, Normal e Mugen, con nel primo caso un consumo medio di soli 5,6 litri ogni 100 km, che diventano 8 con il programma più sportivo.
UN CONTORNO RICCO Siccome anche l’occhio vuole la sua parte, la Honda CR-Z Mugen si presenta messa giù da guerra, con uno spoiler anteriore maggiorato, una nuova griglia, minigonne oversize e una grande ala posteriore. Una bella presenza scenica l’hanno pure i cerchi da 17” griffati sempre Mugen, che completano carreggiate allargate. Non manca poi un assetto più sportivo, con ammortizzatori regolabili, e un impianto frenante potenziato, con dischi di maggior diametro e pinze a quattro pistoncini. All’interno tengono banco infine sedili sportivi Recaro e tre strumenti supplementari montati sopra la plancia.