Con Abarth Grande Punto, Fiat rispolvera lo scudo giallo-rosso con il mitico scorpione. Prestazioni brillanti in formato tascabile
A SE' STANTE Non chiamatela Fiat, per favore! La Grande Punto perde il suo cognome da signorina e, sotto le insegne dello scorpione, riporta a nuova vita il glorioso casato Abarth. Non dunque una semplice versione, una riga in più nel listino Fiat ma un modello a se stante, che dà il la a un "nuovo" marchio con una sua gamma di prodotti e una sua rete di concessionarie. Sarà anche una formalità ma un po' di differenza c'è, eccome!
PIATTO RICCO... L'Abarth torna dunque alla ribalta, sull'ondadel boom registrato dal mercato del tuning. In Fiat hanno sondato un po' il terreno, hanno capito che il nome ha ancora un grande appeal e hanno deciso di buttarsi nel business, continuando la tradizione della Casa: allestire esemplari da sparo di piccole di grande successo. Il tutto, con l'enorme vantaggio per l'acquirente di non avere alcun problema con l'omologazione né con le Forze dell'ordine: ogni dettaglio è ufficiale e quindi messo in regola con il Codice.
GUSTO CLASSICO La ricetta utilizzata oggi per la Grande Punto rispetta lo stile di un tempo, forte e deciso ma mai pacchiano e sopra le righe. La vettura allestita dall'atelier di Corso Marche si riconosce da mille dettagli, a partire dal frontale più grintoso, con una griglia più ampia e i fendinebbia incassati in nuove calotte. Lungo la fiancata è il rosso a tenere banco, tingendo le pinze freno a doppio pistoncino marchiate Brembo, la fascia che sottolinea le porte e le coppe degli specchietti. In coda spiccano invece il piccolo spoiler sopra il lunotto, le luci brunite e il doppio terminale di scarico a canne mozze che fa capolino dall'estrattore. Acquattata sui cerchi da 17" gommati 215/45, la Grande Punto Abarth adotta un assetto sportivo ribassato di 10 mm, dotato di barra stabilizzatrice maggiorata da 19 mm e di molle più rigide del 20%.
FIL ROUGE All'interno dell'abitacolo troneggiano fieri i sedili anteriori sportivi, con poggiatesta integrato con i bordi rialzati per trattenere bene busto e gambe in curva. Anche qui è il rosso a fare da filo conduttore e non solo per modo di dire, visto che volante, pomello del cambio e leva del freno a mano sono segnati da cuciture per l'appunto rosse. Per il resto, la plancia finge di essere vestita in carbonio mentre l'alluminio dei pedali è massiccio.
TRAPIANTO DI CUORE I tecnici torinesi non hanno invece fatto grandi interventi sotto il cofano, dove hanno trapiantato la versione da 150 cv e 206 Nmdel 1.400 turbo T-Jet sinora riservata alla Bravo (quella della Grande Punto "vulgaris" di cavalli ne ha 120). Sotto l'effetto dopante della benzina a 98 ottani il picco di potenza sale a quota 155 cv ma l'incantesimo migliore si ottiene usando il pulsante magico Sport Boost sulla consolle. Il questo modo la centralina e la turbina si rimboccano le maniche e portano la coppia massima a 230 Nm a 3.000 giri, 2.000 più in basso rispetto alla situazione senza tasto azionato.
ESSEESSE La Grande Punto Abarth scatta da 0 a 100 in 8,2 secondi e raggiunge i 208 km/h. Per chi non fosse ancora soddisfatto, quelli dello Scorpione hanno in serbo una chicca. All'inizio del 2008 arriverà un kit di potenziamento chiamato Super Sport (o "esseesse" per gli amici) che potrà essere installato sugli esemplari nuovi o con al massimo un anno o 20.000 km alle spalle solo presso le officine dei centri Abarth. Con il kit la potenza massima sale a 180 cv, mentre la coppia arriva a 272 Nm, per una velocità massima di 215 km/h e un crono di 7,7 secondi nello 0-100. Il pacchetto "esseesse" comporta modifiche anche all'assetto, che si abbassa di altri 20 mm, e ai freni (con dischi autoventilanti forati e pastiglie con più mordente). I cerchi diventano infine da 18", mentre un ulteriore tocco sportivo può venire da un set di adesivi per il tetto e gli specchi retrovisori.
ARRIVANO I RINFORZI Per il momento il prezzo del kit non è stato ufficializzato, mentre la Grande Punto Abarth da 150 cv arriva sul mercato a 17.800 euro in tre colori: nero, rosso e nella classica divisa sociale bianca. Il listino dello Scorpione è comunque destinato a popolarsi in fretta con l'arrivo della 500 Abarth, che in un secondo tempo sarà dotata a sua volta di un kit di potenziamento dedicato.
PARTE INTEGRANTE I sedili sportivi non si limitano a fare scena ma avvolgono bene il corpo, senza per questo fare sentire il pilota come inserito in un sarcofago. A loro va buona parte del merito se alla guida della Abarth Grande Punto ci si sente parte integrante dell'auto. Completano degnamente il quadro il volante, ben sagomato e con regolazioni chilometriche, e la pedaliera, allineata correttamente e con una superficie d'appoggio in alluminio molto ampia.
A BASSA VOCE Con il sedile regolato nella posizione più bassa la visibilità posteriore della Grande Punto è quella che è (ovvero scarsina), ma per una prova in pista quello che più conta è vedere bene i cordoli e questo riesce benone. Un giro di chiave e il motore si avvia con un tono di voce sommesso, che forse lascerà un po' di amaro in bocca ai nostalgici delle vecchie Abarth, che facevano invece del timbro squillante un vanto.
NESSUN RITARDO Se il motore è molto rispettoso dei timpani, non altrettanto si può dire delle terga, visto che basta un affondo sull'acceleratore (di tipo drive by wire, senza collegamento meccanico) per ricevere una spinta decisa sul fondoschiena. La sovralimentazione è affidata a una classica turbina Garrett a geometria fissa, soluzione che non fa comunque rimpiangere le tecnologie più sofisticate utilizzate da certa concorrenza. La spinta è regolare e consistente già a 2.000 giri e l'intervento del turbo non ha ritardi né brusche impennate. Anche le doti di allungo sono notevoli e in condizioni normali è bene sfruttarle per bene prima di cambiare marcia, per ricadere nella fascia d'erogazione più favorevole.
TOCCO MAGICO Il discorso muta radicalmente se si ricorre al pulsante Sport Boost, che rende la Grande Punto molto più corposa ai regimi intermedi, suggerendo di snocciolare più rapidamente le marce. In questo caso la spinta si fa quasi brutale e il controllo della trazione ha il suo bel daffare a tenere a bada i pattinamenti delle ruote in uscita dalle curve più strette. In ogni caso, anche pestando di brutto sull'acceleratore, le reazioni allo sterzo sono sempre molto misurate e la precisione di guida non vengono mai meno.
SOLIDISSIMA Da questo punto di vista il lavoro fatto dagli ingegneri merita una standing ovation. La Grande Punto, in effetti, è già un'ottima base, capace di ingressi in curva molto rapidi e incisivi. La cura Abarth porta con se una maggior neutralità dell'assetto, che resta piatto anche quando si forza il passo e non accusa ondeggiamenti nemmeno nei cambi di direzione presi d'infilata. Giocare con l'acceleratore per allargare la linea con il muso o la coda è possibile, nonostante il fatto che l'Esp di serie sia di tipo non disinseribile. La sua taratura è infatti sportiva e lascia un po' di spazio al pilota per fare le prime correzioni, prima di intervenire a dargli una mano.
MUCHO GUSTO Quanto a divertimento il salto di qualità che si fa con il kit esseesse è mostruoso. Il motore tira come un forsennato, con un sound ben più gasante. Quello che più impressiona è però il diverso assetto. L'ulteriore ribassamento di 20 mm, abbinato ai cerchi da 18" rende la Grande Punto fulminea e precisa come un'auto da corsa. Al prezzo di un certo nervosismo in staccata - che rende comunque la guida ancor più coinvolgente - la esseesse percorre le curve a mo' di compasso, senza allontanarsi dalla traiettoria nemmeno nelle accelerate violente. L'ultimo plauso va infine ai freni. Se quelli della Abarth "normale" sono ottimi, quelli del pacchetto Super Sport meritano la lode per la loro potenza.