RESISTENZA In un mondo che ai motori di una volta, tutt'un tratto, offre le spalle, chi resiste passa come un vero eroe. Al partito dei conservatori suonerà come musica classica, sapere che un tizio di nome Gordon Murray, una figura che sta al mondo dell'auto come il compianto Stephen Hawking sta alla fisica teorica, di motori elettrici non vuole saperne. Non ancora, almeno. Prima o poi, nemmeno Murray - così sembra - potrà opporsi, nel frattempo, spazio - dopo la superbaT50 - a un'altra supercar con il V12 come cuore pulsante. Project Two - come citato da Auto Express - il nome provvisorio. 2023-2024 l'orizzonte temporale. L'elettrico aspetti pure fuori dalla porta.
ANCORA UNA Nel comunicare i bilanci 2021, Gordon Murray Group ha annunciato un piano di investimenti da 300 milioni di sterline: destinazione full electric supercar (presto l'inaugurazione della nuova divisione Gordon Murray Electronics), percorso irreversibile persino per i più tenaci. Tra i piani dell'ex progettista di Formula 1, sia in senso finanziario, sia in ottica temporale, c'è tuttavia ancora spazio per un'hypercar termica pura.
NO-TURBO, NO-HYBRID Stando ai rumor, la Project Two avrà un layout a soli due posti, più convenzionale della configurazione a tre posti della T.50: questo significa che anche la scocca dovrà essere progettata da zero, ciononostante Murray intende ugualmente incastrare sotto la carrozzeria il medesimo V12 della T.50, cioè un 12 cilindri che fa a meno sia dell'elettrificazione, sia anche della sovralimentazione. Quasi sicuramente, Gordon Murray Project Two più economica di T.50, anche se ciò non dovrebbe impedirle di costare ben più di un milione di sterline, non fosse altro perché l'azienda si impegna a realizzare non più di 100 esemplari di qualsiasi modello o variante. Altro, per ora, non si sa. Ma è solo questione di tempo: Murray, quel che dice, di solito fa.