Un genio della Formula 1 prova a cimentarsi in un progetto inedito: una citycar elettrica costruita con criteri rivoluzionari. Le premesse perché possa aprire un nuovo filone ci sono: se son rose...
ELETTRICO DOC C'è poco da fare: finché le auto elettriche continueranno a essere sviluppate sulla base di modelli già esistenti e pensati per essere equipaggiati da motori termici, andranno poco lontano. E ciò sia in senso letterale, con un'autonomia per forza ridotta a causa dei limiti delle batterie attuali, sia in senso lato, con un successo che sarà forzatamente frenato proprio dai limiti prestazionali. Per uscire da questa situazione d'impassenon resta dunque che sfornare modelli elettrici a Denominazione di Origine Controllata, pensati da subito per fare a meno di bielle e pistoni.
CURRICULUM VITAE A un progetto di questo tipo sta lavorando da tempo nientemeno che Gordon Murray, ingegnere Sudafricano classe 1947 con un trentennale curriculum vitae in Formula 1. Direttore tecnico della McLaren dal 1986 al 2004, ha messo lo zampino anche in progetti di supercar quali la McLaren F1, la Mercedes McLaren SLR e la Caparo T1. Da quando però si allontanato dai riflettori ha iniziato a dedicarsi a qualcosa di completamente diverso: una city car elettrica da industrializzare con un processo innovativo.
RIVOLUZIONE INDUSTRIALE Il progetto è già al secondo stadio evolutivo. Dopo la T.25 della prima ora, tocca adesso alla T.27, concepita a novembre del 2009 e che potrebbe arrivare su strada con i primi prototipi nella primavera del 2011. Partendo da un foglio bianco, Murray ha "dimenticato" in primis i sistemi produttivi attuali con le loro inefficienze, studiando un processo industriale chiamato iStream che, a detta sua, potrebbe segnare una rivoluzione simile a quelle che provocò a suo tempo la Ford T.
W LA SEMPLICITA' I dettagli non sono ancora chiari ma pare che anche le stesse fabbriche potrebbero trarre beneficio dall'applicazione dei concept che stanno alle spalle del progetto. L'iStream consentirebbe di realizzare stabilimenti più piccoli del 20%, in cui verrebbero poi svolti processi produttivi più snelli, che necessiterebbero di minori investimenti iniziali e di con costi operativi più bassi. La semplificazione maggiore si ritrova però analizzando in dettaglio la T.27, che pare costruita attorno al gruppo batterie e al motore, realizzato dalla Zytek Automotive, oltre che alla trasmissione, opera invece della Vocis.
PESO PIUMA Lunga solo 2 metri e 50 per essere parcheggiata anche perpendicolarmente alle altre macchine, questa citycar vanta sulla carta molti assi nella manica, a partire dall'impiego di materiali compositi che contribuirebbero a contenere il peso in soli 680 kg, batterie incluse. La tecnica costruttiva promette anche costi di riparazione molto contenuti, complice pure il ricorso a pannelli di plastica per la realizzazione della carrozzeria. Grazie a una potenza di 25 kW, pari a 34 cv, la T.27 dovrebbe poter scattare da 0 a 100 in meno di 15 secondi, raggiungendo poi una punta di 105 km/h. Le batterie agli ioni di litio dovrebbero invece garantire un'autonomia nell'ordine anche dei 160 km, davvero niente male per un'auto tascabile.